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Sistema nuvoloso sul Mediterraneo Occidentale in lenta marcia verso l’Italia

di Mauro Meloni
09 Mag 2008 - 18:25
in Senza categoria
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L'immagine satellitare, sullo spettro del visibile, mostra la possente area perturbata sull'Europa Occidentale che fatica a muoversi verso est, a causa di un corridoio anticiclonico proteso fra Europa Centrale ed Italia, ove si notano ampi spazi di sereno. Copyright 2008 di www.eumetsat.int .
Lo scenario proposto dal Satellite offre davvero poche variazioni rispetto a ieri. La perturbazione presente ad ovest dell’Italia si è ulteriormente compattata, ma non riesce a compiere passi significativi verso levante.

Le stratificazioni nuvolose più avanzate, di tipo cirriforme e stratiforme, sono risalite fin sulle regioni di Nord-Ovest ed il Tirreno centro-settentrionale, ma fanno presto a dissolversi a causa della presenza anticiclonica che non vuol cedere con troppa facilità.

L’intensificazione dell’area perturbata-instabile tra ovest Mediterraneo e Penisola Iberica trova la principale ragione nell’ingresso d’aria fresca atlantica in quota fin sul Marocco Settentrionale. Di contrasto v’è una forte risalita di correnti meridionali africane poco più ad est, che risalgono fin verso le regioni più occidentali dell’Italia, con particolare influenza sulle Isole Maggiori

Questa lentissima evoluzione dell’area depressionaria iberica è dovuta essenzialmente alla forte resistenza imposta dal campo anticiclonico presente sui bacini italiani, che si estende fin verso i mediterranei centro-settentrionali europei, tanto da coinvolgere ancora la parte meridionale della Penisola Scandinava.

Questo muro anticiclonico così ben proteso sui meridiani, pur stretto a sandwich da un’ulteriore area depressionaria stazionaria fra Europa Orientale e Mar Nero, non consente di trovare nessun sbocco all’affondo depressionario di matrice atlantica, tanto che vi sarà nei prossimi giorni un isolamento in cut-off dell’area depressionaria in radicamento sulla Penisola Iberica.

Concentrando l’attenzione sull’Italia, si possono notare alcuni aspetti interessanti, oltre alla risalita delle frange nuvolose più anteriori del sistema ciclonico ad ovest. Una modesta cumulogenesi si è infatti sviluppata lungo l’Appennino Ligure e su buona parte della cerchia alpina, più intensa sui settori orientali, tra Veneto e Friuli, ove si è già sviluppato qualche debole focolaio temporalesco.

Inoltre, piuttosto vivace l’attività cumuliforme anche lungo le zone appenniniche meridionali, soprattutto fra Cilento, rilievi meridionali lucani e a ridosso del massiccio della Sila, in Calabria, ove sarà possibile qualche rovescio. Non mancano cumuli imponenti anche sulle zone interne pugliesi. Su queste zone continua l’azione di una debole componente d’aria fresca in quota, che contrasta maggiormente col forte riscaldamento del suolo dovuto al soleggiamento.

Nuvolosità bassa da lieve stau si nota sulle coste orientali della Sardegna, lungo l’Ogliastra. Sull’Isola soffiano infatti forti correnti da est-sud/est che, lungo le zone orientali, sono costrette ad impattare contro i rilievi montuosi.

Per il resto, vi è una schiacciante prevalenza del sole, con le temperature che non faticano a salire, soprattutto lungo tutte le zone interne del Centro-Nord. Vi sono in atto locali aumenti rispetto alla giornata di ieri: in alcune zone, si toccano i 26-27 gradi in queste ore del primo pomeriggio.

Continua a fare caldo anche sul cuore dell’Europa, con punte frequentemente superiori ai 25 gradi sulla Germania, ma anche su buona parte della Francia centro-orientale (Parigi ha fatto rilevare circa 25 gradi) e sui Paesi Bassi. Nonostante le nubi, valori ancora elevati in Inghilterra, con 24 gradi a Londra.

Le previsioni del fine settimana evidenziano il lento avvicinamento verso l’Italia del cut-off iberico, che tenderà a posizionarsi sui settori occidentali del Mediterraneo, un po’ più ad est rispetto ai precedenti aggiornamenti. Per la giornata di domenica si prospetta un peggioramento di maggiore consistenza lungo le zone di ponente ed in Sardegna, con probabile coinvolgimento persino delle coste centro-meridionali tirreniche.

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