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Sistema ciclonico penalizza l’Italia, in attesa di un temporaneo miglioramento

di Mauro Meloni
21 Apr 2009 - 18:35
in Senza categoria
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Una vasta fetta d'Europa appare libera da nubi significative, mentre l'Italia risulta interessata da una persistente circolazione di bassa pressione, finalmente in graduale evoluzione verso levante. Copyright 2009 Eumetsat.
Sul Vecchio Continente è ancora prevalente l’azione di stabilità anticiclonico, apportata da un ponte proteso dalla Penisola Iberica verso il Mar Baltico. A livello del mare, la vasta cellula anticiclonica presenta i massimi barici sul Golfo di Biscaglia e sul Baltico: quest’ultima zona d’alta pressione estende i propri effetti verso gran parte dell’Europa Carpatico-Danubiana e parte del Mar Nero.

L’invadenza anticiclonica costringe i fronti atlantici a scorrere a latitudini medio-alte lambendo le Isole Britanniche ed interessando più direttamente la Penisola Scandinava. Si tratta di un flusso debolmente ondulatorio: un cavo d’onda leggermente più consistente sta al momento transitando tra la Scozia ed il Mar di Norvegia e si porterà in direzione della Penisola Scandinava e la Danimarca, ove tenderà ad isolarsi rispetto alla circolazione principale. Il piccolo vortice sarà poi determinante per i giorni successivi, in quanto scenderà verso meridione raggiungendo il nostro Paese alla fine della giornata di giovedì.

Nel frattempo, il Mediterraneo Centrale è sempre coinvolto da quella circolazione di bassa pressione ormai insistente da diversi giorni e che continua a lasciare un segno indelebile sulla nostra Penisola. Un primo elemento degno di nota è lo spostamento del perno della struttura ciclonica, nelle ultime 24 ore, dalla Sardegna verso il Basso Tirreno. Solo con l’ulteriore evoluzione verso levante del vortice di bassa pressione assisteremo a dei significativi miglioramenti già nelle prossime ore.

Come si evince dal Satellite, un po’ tutte le regioni italiane hanno risentito di passaggi nuvolosi in rotazione attorno al minimo pressorio in quota (molto evidente la posizione dell’occhio del ciclone in prossimità delle coste tirreniche della Calabria). Si sono così avute diffuse condizioni d’instabilità, con piogge e frequenti rovesci localmente temporaleschi. L’ammasso nuvoloso, risalito ieri dalla Tunisia, ha raggiunto gran parte del Centro-Sud penalizzando con precipitazioni ingenti soprattutto il Medio Adriatico, esaltate dal flusso di correnti orientali risucchiato dal minimo depressionario. Intense correnti occidentali hanno invece interessato le nostre due Isole Maggiori, con venti particolarmente intensi a ridosso della Sicilia che hanno interrotto i collegamenti marittimi con Ustica, Lampedusa e Pantelleria.

Fra le regioni più colpite dal maltempo vi è stato l’Abruzzo, ove il livello dei fiumi è abbondantemente cresciuto, ma non si registrano situazioni di particolare rischio idrogeologico, in parte grazie alle nevicate che cadono mediamente a circa 1700-1800 metri d’altezza: si tratta di quote piuttosto basse per la parte conclusiva del mese di aprile. Queste condizioni e fredde perturbate stanno creando non pochi disagi ai terremotati sfollati dell’aquilano sistemate nelle varie tendopoli, nonostante l’attenzione dei riflettori dei media sia inevitabilmente calata, ad oltre due settimane dal principale evento sismico.

Il maltempo si è invece nel complesso attenuato sul Nord, con precipitazioni più deboli e localizzate. Sarà proprio al Nord a risentire di un più deciso miglioramento nella giornata di domani, con l’allontanamento del vortice ciclonico verso l’Egeo, ma ciò non costituirà il segnale dell’apertura di un periodo più stabile. Continua ad evidenziarsi l’incapacità delle strutture anticicloniche di porre delle basi salde per stazionare sul cuore del Mediterraneo.

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