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Siccità al Nord Ovest e deficienza nella raccolta delle acque al Sud dove piove molto più della media?

di Andrea Meloni
11 Gen 2006 - 10:25
in Senza categoria
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Stefano Monaco ci invia la foto del fiume Olona, ridotto ai minimi di portata per il perdurare della siccità. Sul fiume si è anche formata una patina di ghiaccio.
Nelle ultime settimane sono giunte in redazione svariate e-mail che ci invitano a trattare l’argomento siccità dell’Italia del Nord Ovest.

Taluni, ma a mio avviso, con una vena di polemica ed evidente disinformazione, vorrebbero sensibilizzare l’attenzione sul fatto che piove ben più della media al Sud Italia, e che l’acqua finisce in mare, così che “quando da loro tornerà a piovere, si lamenteranno della siccità!”.

Appassionati di meteorologia e non, hanno sovente fortissime carenze nella conoscenza della climatologia del loro Paese.
Molti conoscono il clima della loro località, ma anche questo aspetto non sempre è preciso.

I testi scolastici, dalle medie alle superiori, per non parlare di quelli universitari, scrivono informazioni sul clima in forma superficiale, quando, invece, sarebbe utile offrire temi fuori dagli schemi comuni, in virtù del clima che cambia, in un’ottica complessiva e con una valutazione più precisa dell’argomento.

Da diversi anni l’Italia del Nord Ovest, soffre di deficit pluviometrico. I confini della minor piovosità rispetto al passato si spostano periodicamente localizzandosi nel settore occidentale lombardo, mentre persistono diffusamente nel Piemonte, nella Valle d’Aosta ed anche in Liguria.

E’ normale che le precipitazioni invernali del settore occidentale del Nord Italia siano scarse, le medie danno davvero poche precipitazioni su buona parte del Piemonte. Ma il problema di fondo è la deficitaria distribuzione temporale delle piogge, con molti meno giorni di precipitazioni rispetto al passato, oltre che una ridotta quantità di precipitazioni che cade nelle stagioni piovose.

Ed al posto di nubi, piogge prolungate nel tempo, il cielo si presenta sovente sereno, con basso tasso di umidità che favorisce l’evaporazione. Si realizza una situazione di deficit pluviometrico, se non persino di siccità.

Ma il confine, sempre che ce ne sia uno, tra siccità e deficit pluviometrico viene confuso un po’: è da intendersi siccità allorquando vi è la quasi totale assenza di precipitazioni per lunghi periodi, tanto che i corsi d’acqua tendono a prosciugarsi, i campi ingialliscono. Questo evento era visibile su tutto il nord ovest italiano all’inizio della scorsa primavera, con fiumi in secca e campi ingialliti. Successivamente è piovuto, ma meno della media, quindi si è manifestato un deficit pluviometrico che ha avuto i maggiori eccessi nelle località a maggior piovosità di Piemonte e Lombardia.

Risulta pertanto realistico utilizzare i termini “siccità e deficit pluviometrici” per il Nord Ovest, tuttavia con tempi e modi valutati sulla situazione attuale.

Il secondo tema dell’articolo è che secondo alcuni lettori, negli ultimi tempi cade troppa pioggia al Sud, dove per altro non ci si attiva per immagazzinarla per il futuro.

Anche in questo caso farei delle nette distinzioni. Vi è da dire che in buona parte delle regioni del Sud Italia, tra il 2002 ed il 2005 è piovuto più della media annua, con talune eccezioni.

Le regioni meridionali d’Italia e le Isole Maggiori, ma specialmente le Isole, hanno un regime pluviometrico che è tra i meno regolari d’Italia, perciò i periodo piovosi che si alternano a quelli poco piovosi, sono nella norma.

In alcune località è normale che piova il 30% della media, che in altri cada il doppio della pioggia media annua.

Complessivamente, in Italia è stata anomala la piovosità di buona parte del Nord Italia, non tanto del Sud.

Al Nord Italia, da tempo, si alternano con maggior frequenza rispetto al passato, periodi di piovosità normale con lunghi fasi con scarse precipitazioni, tempo secco e soleggiato.

Andrebbe evidenziato, però, che diverse località del settore centro orientale hanno avuto nel 2005, ma non solo, maggiori piogge della media, segnatamente in collina ed in pianura, mentre nelle Alpi, sempre centro orientali, le precipitazioni sono state più regolari.

Si tenga conto che la valutazione espressa si basa esclusivamente su vasta scala, perciò vi potranno essere situazioni differenti, ma su ristrette aree.

Infine, la conservazione dell’acqua non è affatto eseguita maldestramente al Sud Italia e nelle Isole, anzi, in queste regioni, già dalla fine dell’800 l’uomo costruisce invasi e dighe che servono per immagazzinare l’acqua per i periodi di siccità.

Sovente i problemi idrici di cui si è parlato qualche anno fa, derivavano da reali situazioni di siccità, con deficit pluviometrici pesantissimi e diffusi nel territorio. Insomma, senza pioggia o neve anche le riserve idriche vengono ad esaurirsi.

Il Nord Italia, però, grazie alla piovosità di gran lunga maggiore e regolare rispetto al Sud, non ha mai maturato una diffusa politica di conservazione delle acque. Ciò direi forse a ragione, anche se da qualche anno mi verrebbero dei dubbi in merito.

Negli ultimi decenni si è moltiplicata varie volte l’esigenza di disporre di acqua. Quando fiumi e laghi sono sotto la loro portata, i consumi non diminuiscono, così che ogni risorsa idrica viene utilizzata nella speranza che torni a piovere con regolarità.

I cambiamenti climatici di questi anni non si adattano alle esigenze idriche civili e industriali, non sarà il caso che pure al Nord Italia, specie nord ovest, si studino progetti per conservare l’acqua per i periodi di magra? Probabilmente dovranno esser costruiti nuovi invasi.

Alla base, però, di molti problemi d’acqua dell’uomo dell’Eta Contemporanea che vive in Italia, vi è la dispersione dell’acqua. In alcuni centri urbani pare che oltre il 50% dei consumi idrici derivino da falle delle condotte, e ciò succede in città del Sud e del Nord.

Il Meteo Giornale La invita a esprimere una sua riflessione sul tema, e se vuole, potremo anche pubblicare le considerazioni che ci invierà: [email protected] è l’e-mail da utilizzare per l’argomento, eventualmente anche documentato con fotografie.

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