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Siberia contro Artico Canadese: la sfida del gelo “no limits”

di Giovanni Staiano
01 Nov 2009 - 11:31
in Senza categoria
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Nella prima immagine il monumento al
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Quale sarà il luogo ideale per ogni “freddofilo” che si rispetti? Quale il vero “Polo del Freddo” boreale, tra le distese prossime al Polo Nord dell’Artico Canadese e la taiga delle remote regioni nord-orientali della Siberia?
Vedremo in questo articolo analogie e differenze di questi due climi freddissimi dell’emisfero boreale analizzando per il Canada, i piccoli nuclei abitati di Alert ed Eureka, per la Siberia i villaggi di Ojmjakon e Verhojansk.

Si deve dire innanzitutto che il gelo delle località più settentrionali dell’Artico canadese è molto meno esasperato nei mesi invernali. Eureka e Alert, gli avamposti canadesi alle altissime latitudini, scontano però la maggiore “mitezza” invernale con una estate brevissima e molto fresca. Fra le numerose isole dell’Artico canadese, infatti, il mare fa sentire in modo evidente la sua influenza, mantenendo basse le temperature estive, mentre in inverno mitiga le temperature soprattutto nella prima parte della stagione, quando ancora non è ghiacciato. A rendere meno estreme, a livello termico, le condizioni invernali è anche la presenza frequente del vento, tanto ad Eureka come ad Alert c’è meno staticità e non vi sono le formidabili inversioni termiche siberiane.

La Siberia nord-orientale e in particolare la Jacuzia, invece, relativamente calda in estate, si raffredda molto rapidamente già a inizio autunno. Dal momento in cui la terra non riceve più sufficiente energia dal sole per scaldarsi, l’estrema lontananza dal mare, o la presenza di catene di monti che la isolano da qualsiasi influenza climatica esterna, rende molto rapido il raffreddamento della immensa regione. Con aria sempre più fredda e pesante, si forma una vasta area anticiclonica a carattere termico, con imponenti inversioni termiche, che nel periodo più freddo dell’anno, tra dicembre e febbraio, fanno piombare i termometri a temperature medie prossime ai -50°C! Il “polo del freddo” invernale è dunque senza alcun dubbio la Siberia.

A 82,3°N, sull’isola Ellesmere, Alert è la località abitata più settentrionale del pianeta. La media di gennaio è intorno ai -32°C, ma tutto il quadrimestre dicembre-marzo vede medie mensili inferiori ai -30°C, e sovente la presenza del vento fa crollare di diversi gradi la temperatura percepita. Raramente però si scende sotto i -45°C, valore considerato quasi mite nei villaggi jacuziani, dove non è insolito precipitare a -60°C. A Ojmjakon, ricordiamolo, un monumento “celebra” il -71,2°C ufficioso registrato il 26 gennaio 1926, mentre il record ufficiale è -67,7°C (-67,6°C quello di Verhojansk).
La media di giugno di Alert è ancora negativa, solo luglio (media +3,3°C) e agosto (media +0,8°C) fanno segnare temperature medie positive. L’escursione stagionale, la differenza di temperatura tra il mese più caldo e il più freddo, è quindi di “soli” 35°C, rispetto agli oltre 60°C dei “poli del freddo” jacuziani. La latitudine estrema e il mare sempre freddo limitano molto il riscaldamento estivo, anche a livello di valori massimi registrati, visto che il record assoluto di Alert è di 20,0°C. Le precpitazioni sono sotto forma di neve, quasi sempre, anche in Estate.

Mentre a Verhojansk e Ojmjakon, ottobre è già leggermente più freddo di aprile e novembre ha medie 20°C più basse di quelle di aprile, ad Alert il raffreddamento autunnale e il riscaldamento primaverile sono molto più lenti, rispetto ad aprile ottobre è 5°C più caldo e novembre solo 2°C più freddo.

Anche Eureka, situata a 79,6°N, si trova sull’isola Ellesmere. Siamo ancora ben oltre il Circolo Polare, con sole di mezzanotte dal 10 aprile al 29 agosto. L’andamento termico è simile a quello di Alert, ma con escursione stagionale un po’ più accentuata, visto che si passa dai -37°C medi di gennaio ai +6°C scarsi di luglio. Il record storico di questa stazione è recentissimo, un 20,9°C risalente al 14 luglio 2009. Sia Eureka che Alert hanno escursioni giornaliere intorno ai 5-7 gradi lungo tutto l’arco dell’anno.

La Siberia è il regno della taiga. Il significativo riscaldamento estivo permette, a dispetto dell’inverno più che gelido, lo sviluppo della vegetazione arborea, le foreste di betulle e conifere si stendono per milioni di chilometri quadrati. L’Artico canadese, con la temperatura media che rimane ben lontana dai 10°C anche nei mesi più caldi, è invece il regno della tundra. La vegetazione è costituita solo da muschi e licheni.

Un aspetto che accomuna i “poli del freddo” siberiano e canadese è la scarsità di precipitazioni, soprattutto in inverno. Le poche precipitazioni sono soprattutto estive tanto in Siberia quanto ad Eureka ed Alert, ma mentre a Ojmjakon e Verhojansk in estate piove, Eureka e ancora più Alert vedono cadere spesso neve o pioggia mista a neve anche in piena estate.

Verhojansk e Ojmjakon, entrambe situate nella vastissima Jakuzia (o Repubblica di Sakha), sono il vero “Polo del Freddo” dell’inverno boreale. Da metà novembre a febbraio, le temperature raramente superano i -30°C, con medie tra i -40°C e i -50°C.

In gennaio, il mese più freddo, la temperatura media è circa -47°C per entrambe. Dicembre è appena più “mite” di gennaio, ma anche febbraio ha medie inferiori ai -40°C, mentre marzo e novembre si mantengono tra i -30°C e i -40°C. A novembre però, con il sole molto basso, l’escursione giornaliera è molto ridotta, mentre a marzo, con le giornate che si allungano, le notti sono ancora più che gelide, con il suolo ancora coperto di neve (in genere non più di 20-25 cm, caduti quasi tutti tra ottobre e novembre, le precipitazioni invernali sono scarsissime) e i corsi d’acqua gelati, ma le massime iniziano a risentire positivamente del soleggiamento. Il disgelo è rapidissimo e di solito avviene in maggio. Il suolo, scaldato dal sole ormai per molte ore al giorno, si libera dalla neve e finalmente le formidabili inversioni termiche non trovano più occasione di manifestarsi nella loro potenza, mancando l’albedo. Il mese più caldo, luglio, ha una media di +13.8°C ad Ojmjakon e di +15.2°C a Verhojansk. La differenza tra il mese più caldo e il mese più freddo è quindi di oltre 60°C, una continentalità estrema.

In inverno le differenze tra temperature minime e massime sono mediamente attorno ai 7-8°C (un paio di gradi meno a Verhojansk, dove il sole non sorge per quasi due mesi), mentre in primavera ed estate sono mediamente sui 14-15°C, ma possono anche superare i 20°C.

A Ojmjakon vivono circa 800 persone, che hanno un’aspettativa di vita molto superiore a quella degli altri russi, come i molti ultracentenari stanno a dimostrare. A detta degli studiosi il motivo di una costituzione così forte va ricercato nel patrimonio genetico dell’etnia Iamuti e nel rapporto ottimale che la popolazione ha instaurato col clima locale. Basti pensare che a -30°C i bambini sono liberi di giocare all’aperto e gli adulti si dedicano normalmente ad occupazioni che prevedono di stare all’aperto, quali fare la spesa, tagliare la legna e accudire gli animali.

In questo autunno 2009 ha un po’ sorpreso il fatto che i -30°C siano stati raggiunti prima in Canada che in Siberia. E’ stata infatti Eureka a superare per prima questa soglia, toccando i -30,1°C il 17 ottobre. Ojmjakon ha dovuto attendere il 27 ottobre per scendere sotto i -30°C, attestandosi a -32,5°C. Solo 2 giorni dopo, però, una volta formatosi il “blocco” di aria gelida, è andata molto vicina ai -40°C, fermandosi a -39,1°C. Verhojansk è scesa per la prima volta sotto i -30°C il 28 ottobre, e appena due giorni dopo ha fatto registrare la prima massima sotto quella soglia.

Ma qual è, alla fine, la zona tra le due più fredda? Ebbene, nonostante il gelo estremo invernale, Verhojansk e Ojmjakon soccombono, nell’arco dell’anno, ad Alert ed Eureka, con quest’ultima che, con una temperatura media annuale di -19.5°C vince il confronto anche con la sua cugina Alert che si ferma a -18.1°C. Solo Isachsen, nell’isola di Ellef Ringnes, avrebbe potuto contendere ad Eureka il ruolo di luogo più freddo dell’emisfero boreale, ma nei trent’anni in cui vi sono stati rilevati dati, tra il 1948 e il 1978, ha registrato, seppure per pochi decimi di grado, temperature più elevate che Eureka.

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