Ovviamente e come solito nei miei editoriali, stiamo discutendo ed osservando una prospettiva a “lungo raggio”.
Molti modelli in questione (Ecmwf e GFS in primis) in questi due ultimi giorni stanno analizzando situazioni in alternativa: prima ci propongono una persistenza (dannosa) della depressione a largo delle coste portoghesi; poi una successiva rimonta, ove insisterà per qualche tempo detta depressione, dell’anticiclone atlantico verso l’Europa centro settentrionale.
Una soluzione apparentemente difficile da cogliere, ma , come mostra la carta in questione, probabilmente più facile da comprendere.
Già dalla data del prossimo fine settimana diverse cose dovrebbero cambiare. L’azione duplice del vortice freddo indebolirebbe i geopotenziali di questo anticiclone di matrice mediterranea.
Un primo e chiaro segnale ci viene da NNW attraverso una profonda depressione incentrata sulla Scozia. Un secondo “sintomo”, seppur di più difficile lettura, viene indicato dal secondo asse di saccatura che il VP sembra voler assumere.
Tutto ciò favorirebbe lo spostamento della prima depressione con un percorso fattibile dalla Scozia attraverso la Francia e successivamente tra la Germania/Polonia.
Proprio da questa evoluzione dei sistemi barici, tra il 26/29 del c.m., accompagnati da una pulsazione dinamica dell’anticiclone atlantico verso NNE, si potrebbe “far data” ad un marcato impulso freddo diretto principalmente sulle nostre regioni settentrionali. Aria fredda che sarebbe accompagnata, come indicato in precedenti scritti, da una depressione tra i Balcani e le nostre regioni nord orientali.
La crisi, attuale, delle emissioni numeriche sta proprio nella difficoltà di trovare un’alternativa a questo “imperituro” west-shift (depressione insistente a largo delle coste ispaniche).
Dal 17.10.2004 le cose sembrano assumere profili e connotati più chiari. Dopo dette date, quasi con probabilità a ridosso della fine del mese, aria fredda, e qui non intendo per fresca, ma fredda continentale, avrà agio e modo di interessare le nostre regioni a partire da quelle di NE sino a quelle centrali.
Attualmente non sembra una situazione di solo freddo “improduttivo”, ma di freddo depressionario, accompagnato da manifestazione nevose (relegate principalmente sul settore centro orientale alpino) anche a quote inferiori a mt. 1.000.
Al momento non possiamo pronunciarci “attraverso delle certezze” assolute, ma le carte, pur mostrandosi “volubili” hanno una loro logica. Dicasi lo stesso per i marcati scambi termici.
Attendiamo altre conferme, ma, sicuramente, qualcosa ci farà “immergere” nel primo, e credo di una lunga serie, “assaggio” invernale.