La sfuriata siberiana ha iniziato a tirare i remi in barca: fa ancora freddo e le temperature sono diffusamente sotto la media del periodo, ma l’entità del gelo si è sensibilmente attenuato rispetto ai giorni scorsi. L’addolcimento termico ha riguardato anche i valori termici, con rialzi diffusi su tutto il Centro-Nord: in Pianura Padana nella scorsa notte, nonostante le temperature diffusamente sottozero, sono stati del tutto isolati i picchi fino a -10°C o inferiori, a differenza di quanto accadeva in precedenza. Questa risalita termica rappresenta solo una piccola tregua, con il gelo pronto a riproporsi grande protagonista: stavolta la nuova fase fredda non sarà di diretta estrazione siberiana, quanto piuttosto di un insidioso vortice gelido direttamente sbarcato dall’Artico Russo.
Si tratta di aria quindi d’estrazione artica particolarmente fredda in alta quota che tuttavia, transitando su aree continentali ed innevate, avrà caratteristiche totalmente rigide anche nei bassi strati, equiparabile quindi all’apice dell’ondata di Burian degli ultimi giorni. Il proiettile gelido, così l’abbiamo definito nei giorni scorsi, ora sul Baltico si muoverà in moto retrogrado scorrendo verso sud/ovest lungo i margini meridionali del ponte anticiclonico sempre saldamente disteso dalle Azzorre alla Russia. La penetrazione del nocciolone freddo sull’Italia è ormai certo e fra 24 ore lo ritroveremo penetrare sulle regioni del Nord, ad iniziare da quelle del Triveneto accompagnato da intense correnti di Bora: di particolare rilievo l’aria gelida a circa 5500 metri d’altezza, dove si toccheranno valori di -42°C.
Anche all’altezza di 850 hPa (quasi 1500 metri d’altezza) non si scherzerà affatto: termiche di -12/-14°C in quasi tutta la Val Padana, con valori anche inferiori nei versanti sopravvento appenninici, ma anche sulle zone più a nord delle Alpi centro-orientali. Tutto ciò corrisponderà da qui alle prossime 48 ore a flessioni anche localmente superiori agli 8-10 gradi. Non sarà però il Settentrione probabilmente a risentire in modo più incisivo degli effetti del maltempo connessi a quest’irruente ingresso gelido: mini blizzard (tempeste di neve) potrebbero manifestarsi nella notte fra giovedì e venerdì su parte della Val Padana, ma poi il Nord resterà più ai margini, a parte Basso Piemonte ed Emilia Romagna. Quest’ultima sarà esposta a nevicate particolarmente abbondanti.