ATLANTICO QUASI AL CAPOLINEA – La lunga fase perturbata oceanica, che ha visto susseguirsi diverse depressioni, sta ormai giungendo alle battute finali, con il canale del flusso umido che è già un po’ risalito di latitudine. L’Italia è stata interessata in modo efficace dalla lunga serie di perturbazioni, che hanno portato ottime precipitazioni riportando persino le nevicate in montagna. Nulla di così anomalo per questo periodo primaverile, che però ha sicuramente sorpreso un po’ tutti dopo il caldo fuori stagione eccezionale che aveva caratterizzato marzo. La fase siccitosa può dirsi notevolmente attenuata, se non conclusa, per quelle aree più penalizzate soprattutto del Nord. Tra l’altro nuove precipitazioni sono attese per la prima parte della prossima settimana: un ultimo intenso sistema perturbato sarà pilotato dal vortice ciclonico britannico “Natalie” ed investirà direttamente il Nord Italia, con precipitazioni temporalesche anche intense a ridosso dei settori alpini e prealpini.
FINE MESE, ARRIVA l’ANTICICLONE – La svolta meteo della prossima settimana inizierà a concretizzarsi dal 25 aprile, quando l’ultimo blitz perturbato abbandonerà il Nord Italia. In questa fase la saccatura atlantica arretrerà verso ovest e subirà un vistoso sbilanciamento, andando a sprofondare verso la Penisola Iberica. Si realizzeranno così tutte le condizioni per la progressiva rimonta di un promontorio anticiclonico stabilizzante di natura nord-africana, atteso espandersi addirittura fin sull’Europa Centro-Orientale. A tal proposito, le incertezze dei Centri di Calcolo sembrano essersi dissipate a vantaggio completo dell’alta pressione, che dovrebbe proteggere efficacemente anche il Nord Italia, potenzialmente più vulnerabile all’influenza dei marginali sbuffi instabili di natura oceanica. Si potrebbe generare uno scudo di blocco difficile da scalfire, perché le saccature in affondo sull’Iberia non sembrano in grado di evolvere facilmente verso est per sradicare il muro altopressorio, che verrà così continuamente alimentato dall’afflusso di masse d’aria calda d’origine sub-tropicale, attese investire in pieno il nostro Paese.
AFRICANO, LA PRIMA PERFORMANCE STAGIONALE – L’alta pressione salirà alla ribalta dall’entroterra algerino: queste rimonte sub-tropicali sono in genere temporanee in quanto connesse a promontori anticiclonici di tipo mobile, ma talvolta possono perdurare per più giorni ed è probabilmente questa la situazione a cui stiamo andando incontro. Quest’espansione anticiclonica africana è solo la prima della stagione: il clima estivo che aveva caratterizzato il mese di marzo non era infatti associato ad anticicloni africani, ma piuttosto alla persistenza di un vastissimo anticiclone su quasi tutta Europa. In sostanza, il gran caldo fuori stagione di marzo era stato il risultato dell’azione di subsidenza (compressione dell’aria verso il basso che genera riscaldamento) indotto dallo stesso anticiclone e non piuttosto dalla diretta influenza di masse d’aria calda d’estrazione sahariana. Queste ultime dovrebbero incidere maggiormente sul Centro-Sud, dove i valori potrebbero salire su picchi quasi estivi: non sono infatti da escludere punte di temperatura prossime ai 30 gradi, specie sulle zone insulari soggette ad effetti legati a venti di caduta dai monti.