Questa inarrestabile fase estiva in pieno settembre non risparmia davvero nessuno e sono proprio le zone montuose alpine quelle dove le anomalie sono maggiormente marcate. In genere, durante questo periodo, le fasi calde e soleggiate possono interessare ancora il Meridione, ma è raro che un periodo caldo così prolungato interessi il Nord e l’Arco Alpino, ove l’anticiclone impedisce sortite perturbate degne di nota. Badando alle proiezioni, quest’anomalia ha comunque i giorni contati e l’anticiclone verrà presto messo alle strette dalla penetrazione di una saccatura nord-atlantica.
Il cambiamento verrà scandito nel week-end: dapprima si inizierà ad addossare alla catena alpina la perturbazione in discesa da nord, con feroci contrasti favorevoli a rovesci e temporali anche violenti. Una volta che il fronte valicherà le Alpi, si aprirà la strada per un’irruzione fredda corposa: le temperature subiranno quindi un repentino crollo nel corso di domenica e le residue precipitazioni da instabilità, attese nella seconda parte della giornata festiva e nella notte fra domenica e lunedì, assumeranno carattere nevoso fino a quote prossime ai 1500 metri d’altezza, soprattutto sui valichi di confine dei versanti centro-orientali alpini ove riuscirà ad infilarsi parte dell’aria fredda che in gran parte tenderà a rimanere relegata oltre confine.