Tende lentamente a mutare la situazione barica sull’Europa, dopo che per diverse settimane la presenza dell’alta pressione sempre opprimente ad ovest ha impedito il verificarsi di fenomeni precipitativi degni di nota su gran parte del nord. L’anticiclone infatti “accusa” già da alcuni giorni una fase di stanca che lo sta portando a recitare un ruolo sempre più marginale nella lista di “attori” che attualmente dominano la scena mediterranea ed europea.
Approfittando di questa sua debolezza i fronti perturbati e gli impulsi freddi riescono ad entrare nel Mediterraneo da settori sempre più occidentali, aumentando ogni volta la probabilità di coinvolgimento anche delle regioni settentrionali. Questo potrà avvenire in parte già nella giornata di domani, quando un fronte perturbato attualmente collocato sul nord Europa scenderà rapidamente verso SE entrando in buona parte dal Rodano.
La situazione barica di questa mattina vede ancora la presenza della circolazione depressionaria presente al centro-sud che, se pur in fase di colmamento riesce ancora a creare le condizioni ideali per la formazione di temporali marittimi. Tende temporaneamente ad attenuarsi l’irruzione di aria fredda dall’Europa settentrionale ed orientale, responsabile del gran freddo dei giorni scorsi. Si tratterà tuttavia di un miglioramento temporaneo della situazione. Già da domani infatti, l’arrivo di un fronte dal nord Europa sarà seguito da una nuova massa d’aria molto fredda soprattutto in quota. Il suo arrivo darà luogo probabilmente ad un’ultima intensa irruzione di aria fredda nei nostri mari, prima che l’influsso mite della primavera inizi inesorabilmente a farsi sentire.
Più ad occidente, sull’oceano Atlantico ritroviamo ancora l’alta pressione della Azzorre, in fase di graduale ritiro verso ovest, ma soprattutto verso nord. La prossima settimana potrebbe addirittura andare a collocarsi con i suoi massimi sull’Islanda, proiettando Mediterraneo, Europa occidentale e centrale in un contesto depressionario di cui è ancora difficile prevederne gli effetti nel dettaglio.
Intanto l’attenuazione dell’irruzione di aria fredda anche sull’Europa centrale ha consentito una temporanea stabilizzazione del tempo su buona parte del continente. La presenza di aria sempre piuttosto umida nei bassi strati rende comunque i cieli spesso nuvolosi con nubi di tipo basso. La presenza di correnti dominanti da nord, come di sovente succede in queste situazioni, fa fungere l’arco alpino ed i Pirenei come dighe per arginare tutte le nubi e gli addensamenti presenti sull’Atlantico e l’Europa centrale. Così facendo il settentrione italiano e la Penisola Iberica risultano spesso in condizioni di cieli sgombri da nubi.
La nuvolosità al momento più organizzata la ritroviamo al nord Europa e sulla Penisola Scandinava, dove è presente un’intensa area depressionaria. Nubi in discesa da nord sull’Inghilterra ed i paesi bassi, provocate dall’arrivo dell’ansa depressionaria, responsabile del peggioramento del tempo per il week end anche sull’Italia.
L’evoluzione del tempo per domani è prevede pertanto un graduale aumento delle nubi, che si manifesterà lungo tutto il versante tirrenico e le regioni del nord est. Nubi dense si addosseranno sui rilievi a partire già dalla mattinata sulla Toscana e la Liguria, specie quella orientale. Le prime precipitazioni avranno inizio probabilmente nel pomeriggio, e saranno destinate soprattutto all’Emilia Romagna e più ingenerale il nord est, la Riviera di Levante, e la Toscana.
Le precipitazioni saranno nevose mediamente oltre i 500 metri sui versanti tirrenici, escluso il genovesato che avrà quote neve più basse nel caso si dovessero manifestare precipitazioni. La neve potrà giungere sino in pianura al nord est e triveneto. Probabile ombra pluviometrica invece, sul Piemonte, la Lombardia, specie quella occidentale e la Riviera di Ponente ligure.
Tuttavia la previsione nonostante si tratti di un’emissione a breve scadenza presenta un margine di incertezza abbastanza rilevante, in quanto l’incertezza è una caratteristica intrinseca di certe situazioni meteorologiche dove tutto spesso si gioca sulla scia di pochi chilometri di distanza. Sottili differenze in grado di cambiare completamente lo scenario del tempo su vaste aree.