Nel weekend una perturbazione atlantica ha conquistato la Penisola, costringendo l’Alta Pressione africana alla ritirata. Le precipitazioni giunsero prima al Nord, in seguito al Centro e infine al Sud. Le temperature, rispetto ai valori estivi registratisi nel corso della settimana, sono calate e hanno raggiunto valori più consoni all’andamento medio stagionale. Però sapevamo che la “normalità avrebbe avuto vita breve”, sapevamo che in qualche modo saremmo stati costretti ad affrontare un’altra anomalia. Ma stavolta in senso negativo.
A seguito del passaggio perturbato oceanico, l’Europa occidentale è stata investita da un possente blocco anticiclonico che affonda le sue radici in pieno Atlantico. Spingendosi a nord ha causato una risposta del Vortice Polare, che s’è approfondito con ampia saccatura artica verso sud. Saccatura che sta spalancando la porta a un flusso di tese correnti settentrionali che gettandosi nel Mediterraneo catapulterà l’Italia in un succoso antipasto invernale.
Previsione per martedì 13 Ottobre
I venti da N/NE spazzeranno tutte le regioni facendo fluire aria particolarmente fredda e incentivando un corposo calo termico da Nord a Sud. Ma mentre sulle regioni Settentrionali – ove tra l’altro soffieranno anche i venti di foehn – e nel versante tirrenico il tempo sarà bello con molto sole, nel versante adriatico e al Sud avremo una prevalenza di spiccata variabilità con possibilità di qualche fenomeno sparso.
Precipitazioni che sembrano essere più probabili tra Abruzzo e Molise, con possibilità di nevicate sui rilievi attorno ai 1200 m di quota. Non escludiamo però qualche nevicata sui confini alpini dell’Alto Adige – in questo caso anche al di sotto dei 1000 m – e qualche pioggia o rovescio tra la costa adriatica pugliese e l’entroterra calabro-lucano.
Nelle Isole tempo variabile con locali addensamenti, più consistenti nelle aree esposte alla circolazione settentrionale o nord orientale.
Il tempo di mercoledì 14 Ottobre
Prosegue l’afflusso d’aria fredda d’origine Artica, il clima si manterrà invernale un po’ dappertutto. Al Nord e nel versante tirrenico il tempo sarà ancora bello. Farà freddo soprattutto al primo mattino e non escludiamo le prime brinate in Val Padana, mentre sulle Alpi e nei rilievi appenninici non mancheranno delle gelate. Sempre sulle Alpi indugeranno nubi lungo il confine, in particolare nel Triveneto, ma qualche annuvolamento potrebbe interessare anche le zone appenniniche esposte ai venti da est del Lazio e dell’Umbria.
In Adriatico persisteranno condizioni di spiccata variabilità con possibilità di qualche fenomeno, a carattere nevoso sui rilievi appenninici anche al di sotto dei 1000 m. Specie a sera. Variabilità che riguarderà anche il Sud e le due Isole, con qualche precipitazione sparsa, in accentuazione alla sera sulla Sicilia sud orientale e la Calabria ionica.
I venti continueranno a soffiare da E/NE, le temperature potrebbero calare ancora di qualche grado specie nel valore minimo.
Giovedì 14 Ottobre
L’atmosfera si manterrà invernale su tutto lo Stivale. Ma mentre in Adriatico, al Sud e nelle Isole vi saranno fenomeni sparsi, sul versante tirrenico e al Nord il tempo sarà buono.
Per quel che concerne le nevicate, si prevede un rialzo della quota neve a seguito di un aumento, seppure lieve, delle temperature. Specie nei valori massimi. Piogge sparse e rovesci dovrebbero risultare più frequenti in Sicilia e al Sud in genere.
Il tempo venerdì e sabato
L’Italia sarà preda di una circolazione d’aria fredda e instabile che apporterà condizioni di tempo invernale soprattutto al Sud, nel versante Adriatico e nelle Isole. Stante le proiezioni attuali sembra infatti che un minimo di Bassa Pressione possa approfondirsi in prossimità dello Ionio, causando così maggiori precipitazioni nelle zone esposte e facilitando qualche precipitazione anche sul versante tirrenico. Attese altre nevicate in montagna, in particolare sull’Appennino Centrale.
Al Nord andrà relativamente meglio, anche se potranno esservi un po’ di nubi qua e là di tipo stratiforme nella giornata del venerdì. Segnaliamo una nuova intensificazione delle correnti settentrionali, con il foehn che riprenderà a soffiare nelle valli alpine esposte.