L’estate cede il passo.
Il costante incedere del tempo è immutevole e severo nei secoli e, a poco a poco, ci iniziamo ad accorgere che qualcosa nell’aria è cambiato, che qualche pezzo della bella stagione si sia pian piano staccato ed il vuoto, dall’entrante Autunno, magicamente colmato.
Anche l’estate 2008 è trascorsa nel segno distintivo di temperature sopra media e, nonostante siano mancati diffusi picchi over 37-38°C (ad esempio qui nel Lazio i picchi si sono mantenuti intorno ai 35°C) vi sono state numerose giornate con valori superiori i 30°C, mediamente oltre 40-45.
Non è stata certamente un’estate “affannosa” come altre, basti pensare a quella del 2007 con scarsità di piogge e la famosa ondata di calura, coadiuvata da un fenomeno di foehn (vi fu una condizione di super adiatica) e picchi over 40°C.
Nonostante ciò anche l’attuale trimestre si è ben difeso e dietro qualche acquazzone e massime “gradevoli” ha nascosto l’imperitura legge del “sopra media”, quasi fosse divenuta una norma del codice meteorologico.
Ad alleviare il caldo, per altro spesso sopportabile, sono state le piogge cadute, seppur non proprio in modo omogeneo, al centro-nord con diffusi temporali che hanno colpito in particolare le regioni settentrionali, vittime di qualche infiltrazione e cavo d’onda lieve, le uniche figure sinottiche che hanno intervallato la stabilità estiva. Meno bene è andata al centro-sud dove le temperature hanno registrato picchi di maggior calura ed i temporali hanno latitato, con naturali eccezioni.
Purtroppo la condizione termica resta preoccupante: Giugno 2008, fonte NOAA, rispetto ad un periodo base 1961-1990, marca numerosi picchi di 1-2° C sopra media nell’emisfero nord, con particolare attenzione per il centro-sud USA, le zone artiche, L’Europa (tutta più o meno) e moltissime zone asiatiche, nord-africane ed oceaniche; insomma, si farebbe prima a dire le aree non interessate da tale andamento.
Lo stesso mese è stato accompagnato da fenomeni intensamente piovosi nelle aree americane centrali e negli Usa (verso il nord-est), in Cina sin verso l’Oceania (vedi tifone Fengshen) e nella fascia indo-africana interessata dal WAM, dall’ITCZ, dalla MJO ,etc.
Questi fenomeni risaltano in parte la codesta condizione teleconnettiva :
– l’ENSO guadagnare notevolmente punti verso il Nino, specie nella zona 1+2, assieme alla PDO- (movimenti anticiclonici nel Pacifico e spostamenti di aree “storm” verso l’america centrale/Usa)
– le piogge ed i fenomeni asiatici, dovuti anche ad un forte riscaldamento delle SST pacifiche
– l’assenza di piogge nella regione del Sahel (vedi in particolare Giugno) con un consequenziale abbassamento dell’ITCZ
Anche Luglio 2008 non si è discostato da questo trend registrando anomalie positive ancor più diffuse (vedere emisfero australe) con la “sempre verde” Europa ben messa in questa negativa classifica.
E’ interessante notare, per quanto concerne questo mese, la mappa delle anomalie globali a 500hPa, puntando il dito su due zone a noi abbastanza congeniali: la zona americana pacifica( Pdo/Enso) e naturalmente la zona atlantico/Europea.
Nella fascia aleutinica è ben presente una anomalia negativa (con una vicina rimonta dell’HP) figlia di una PDO- e, in piena concordanza con quanto emerso dai valori ENSO, una debole attività alto-pressoria che spinge promontori di “blocco” verso gli USA, nel più classico degli schemi che porta a fenomeni di flooding o piogge intense verso il nord-est.
In Europa, anche in concatenazione per quanto espresso dall’ENSO e dalla PDO (ma bisognerebbe aggiungere la QBO+, WAM e molti altri fattori) si è mantenuta (tutt’ora) una stabile condizione di EA+, vagamente minata in qualche frangente ma sostanzialmente mai scalfita nel tempo.
Più che altro c’è stato un tentativo di cambiare pattern che tutto sommato si è mantenuto sugli schemi ATL, con frequenti infiltrazioni al nord ma poche chances di veri ribaltamenti fatti di sostanziose manovre bariche atte a minare l’egemonia alto-pressoria mediterranea.
Lo scenario, dunque, non è tra i più rosei per l’inizio della nuova stagione, proponendo un mantenimento basilare dell’EA+, con blande fasi destabilizzanti ed Azzorre in piena forma.
Autunno secco? Molto difficile stabilirlo ora però Settembre (ed i vari index) non partono con il piede giusto.