L’attesa cambio circolatorio si sta impadronendo dell’Italia, ove da ieri vige un regime anticiclonico che si avvarrà di un’accelerazione subtropicale nel corso del fine settimana. Attualmente giungono correnti più fresche settentrionali che fin dalla giornata di ieri hanno favorito un certo calo termico sulle regioni Settentrionali, ove le temperature massime difficilmente hanno varcato la soglia dei 30 gradi. La regione più calda, difatti, è risultata la Sardegna, ove le temperature diurne hanno raggiunto sovente punte di 32-33 gradi. In compagnia del Lazio e di alcune altre località del Centro Nord. Ma il clima, tutto sommato, si mantiene gradevole.
Analizzando rapidamente la situazione barica a livello continentale, permane quel vasto lago di aria fredda d’origine Artica che dalla Penisola Scandinava si estende su buona parte dell’Europa centro orientale, lambendo le regioni Alpine. Il fluire di aria temperata oceanica e solo in parte di masse più calde mediterranee è alla base della genesi di quelle possenti celle temporalesche che colpiscono diversi stati europei, con grandinate violente e colpi di vento tipici del periodo.
Ora però, come da previsione, qualcosa sta mutando a livello oceanico, impulsi perturbati di una certa consistenza vanno portandosi in direzione dell’Atlantico portoghese, enfatizzando una risposta dinamica di matrice subtropicale in direzione della Penisola Iberica. Qui le temperature stanno aumentando sensibilmente, il fulcro principale dell’Alta Pressione nord africana stazionerà in queste lande ancora per qualche giorno, poi le velleità orientali oceaniche dovrebbero costringerla verso est, interessando più direttamente le nostre regioni. Fase calda di bel tempo estivo all’orizzonte, nulla di più normale per il mese di Giugno.
Nel frattempo concentriamoci sulla giornata odierna, perché vi sarà tempo e modo per la formazione di nuove celle temporalesche a ridosso dei rilievi. Temporali che verranno favoriti sia dal riscaldamento diurno, che va facendosi consistente, sia dallo scontro tra masse d’aria di diversa matrice. Da un lato i venti settentrionali, dall’altro l’aria calda in risalita dal nord Africa.
Fin dalla tarda mattinata si potrà quindi assistere alla formazione di diverse celle temporalesche sia sulle Alpi orientali, in particolare su Veneto e Friuli, sia lungo l’Appennino. A differenza della previsione stilata ieri, pare che gli acquazzoni possano avere una maggiore diffusione, interessando non solo l’Abruzzo, il Molise, le zone interne campane e lucane, ma anche i settori appenninici marchigiani e probabilmente quelli toscani e umbri. Si tratterà di acquazzoni temporaleschi isolati, distribuiti a macchia di leopardo, che poi si attenueranno con l’arrivo della sera quando inizierà a mancare il contributo del riscaldamento solare.
Sul resto della Penisola brillerà un bel sole estivo, le regioni più calde dovrebbe risultare le due Isole maggiori, coinvolte più direttamente dal flusso caldo proveniente dal territorio algerino-tunisino. I valori massimi potrebbero difatti raggiungere i 32-33 gradi, altrove difficilmente verrà invece varcata la soglia dei 30 gradi.