Nessuna paura, le nubi di cui vi diamo conto, oltre che essere del tutto innocue, non sono avvisaglia di nessun cambiamento alle porte. L’anticiclone sta anzi ulteriormente consolidandosi ed è proprio il carico d’aria di provenienza sub-tropicale a raggiungere facilmente il livello di saturazione in corrispondenza della superficie marittima relativamente fresca. Si formano così strati di nubi basse o vere e proprie nebbie marittime.
La banda nuvolosa appena descritta era ben evidente, specie nelle prime ore di questa mattina, distesa sul Tirreno poco al largo della Sardegna e protesa verso nord, fino a spingersi sulle coste della Riviera di Levante e dell’Alta Toscana. Lo vediamo chiaramente sullo spettro visivo del Meteosat, campo nel visibile in cui vengono individuate anche gli ammassi nuvolosi più bassi a contatto col mare o col suolo.
Queste stratificazioni si sono generate laddove è in atto un richiamo debole di correnti da sud nei bassi strati, originarie dell’entroterra tunisino. Quest’aria, calda e secca in origine, scorrendo sul mare si è umidificata generando il tappeto di nubi, partendo dall’elevato gradiente termico fra la massa d’aria molto calda/secca e la superficie del mare piuttosto fresca (valori attorno ai 22-23 gradi).
Si tratta di un vero e proprio strato d’inversione termica che può estendersi nelle prime centinaia di metri d’altezza dal suolo: lo sconfinamento di nubi sulla costa è stato più marcato in Liguria, dove il sole è stato offuscato. Nelle ore più calde, la massima insolazione ha bucato questa coltre di nubi che si è attenuata anche in mare, ma potrà però rigenerarsi in nottata e al primo mattino di domani (domenica), preferibilmente ancora fra il Tirreno ed i bacini circostanti le due Isole Maggiori.