Il nuovo anno s’è aperto consegnando all’Italia la prima fase perturbata del 2007, la cui durata, da attese, si sta mostrando breve. Tuttavia possiamo considerarla piuttosto intensa, perlomeno per quel che concerne il vento ad essa associata. Senza trascurare i temporali che, già dalla notte del lunedì, si sono abbattuti su molte delle nostre regioni. Lecito quindi sottolineare una fase che, specie d’inverno, dovrebbe essere considerata del tutto normale.
Eppure, analizzandola attentamente nella propria evoluzione barica, vi sono stati degli elementi vicini a situazioni ripercorribili in pieno autunno, o magari alla fine dell’estate. Venivamo difatti da un lungo periodo anticiclonico: dapprima di chiaro stampo invernale, in prossimità dell’evento caratterizzato da una cospicua risalita delle temperature per supporto subtropicale in quota.
È stato questo aumento, con valori termici ovunque oltre le medie del periodo, ad acuire i contrasti con l’aria fredda giunta nelle ultime 48 ore. L’alta pressione, col suo nucleo principale, s’è portata in direzione della Penisola Iberica, lasciando scoperto il fianco Nord orientale all’ingresso di una rapida depressione Nord Atlantica, con nucleo gelido in quota.
Giunta sull’alto Adriatico, con formazione di minimo al suolo, ha mosso i suoi passi verso Sudest, portando forti venti a prevalente componente Nord occidentale, formazione di celle temporalesche, intensi rovesci, neve fin verso le quote alto collinari, addirittura grandine. Regioni più colpite dai fenomeni quelle del medio Adriatico ed il Sud, laddove ha insistito maggiormente il nucleo d’aria fredda, mentre il vento ha soffiato impetuoso su tutto il Tirreno, provocando notevoli disagi specie sulle Isole maggiori e la Liguria.
Ma la notte, come da previsione, ha portato un progressivo miglioramento sui settori occidentali del Paese, laddove s’affaccia l’alta pressione stazionante sulla Spagna. Il cielo si mostra quasi sereno su buon parte del Nord, salvo nubi più o meno compatte lungo l’arco alpino, perlopiù sui settori esteri, cosi come sull’alto Tirreno e la Sardegna, anche se localmente si hanno addensamenti. Tuttavia avremo, in suddette zone, una giornata secca e modestamente ventilata.
Sul medio Tirreno, ma ancor di più su Abruzzo e Marche, persistono nubi, talvolta minacciose. Saranno proprio queste ultime regioni del medio Adriatico ad essere interessate da possibili fenomeni, con nevicate anche a quote alto collinari. Ma si tratterà di precipitazioni deboli, in attenuazione nel pomeriggio.
Al Sud, invece, il cielo permarrà nuvoloso, con formazione di celle temporalesche marittime in rotta verso la Puglia, la Calabria ionica e la Sicilia. Regioni laddove saranno probabili fenomeni localmente di moderata intensità, seguiti da grandinate e possibili nevicate a quote inferiori ai 1000 m. Il vento soffierà ancora moderato, con rinforzi proprio sullo Ionio, prevalentemente da Nord-Nordovest. Le temperature potranno subire un ulteriore lieve calo. Ma in serata è atteso un miglioramento anche in suddette zone.