Maggio ha esordito con un record di caldo al Polo Sud: con -37,5 °C la temperatura massima ha battuto un valore giornaliero che resisteva da 36 anni. Occorre infatti risalire all’1 maggio 1973 per ritrovare il limite precedente, fissato a -38,3 °C. Alla base americana Amundsen-Scott, in funzione dal 1957, da alcuni giorni il campo termico ha subito un brusco cambio di segno, che ha avuto riflessi anche sulla media di aprile, il cui andamento decadale è stato il seguente:
01-10.04 -59,4 °C
11-20.04 -60,0 °C
21-30.04 -56,2 °C
Sono stati, in particolare, i giorni 29-30 aprile (media -45,6 °C) a comportare un rialzo del dato finale, che con -58,5 °C si pone comunque al di sotto della normale (-1,2 °C), a testimonianza d’un mese freddo su gran parte del Plateau Antartico. Non così parrebbe maggio, almeno a giudicare da questi valori: perché anche il giorno 2 la massima ha toccato i -36,3 °C, in questo caso restando però lontana dal record di -32,2 °C del 2 maggio 1973.
Un andamento meno marcato, ma comunque con tendenza al rialzo finale, ha caratterizzato pure la base russa Vostok, dove ad aprile si è registrato questo trend:
01-10.04 -65,0 °C
11-20.04 -69,4 °C
21-30.04 -68,1 °C
La media mensile è stata di -67,5 °C (-2,7 °C sulla normale), che fa del 2009 l’aprile più freddo degli ultimi dieci anni (si veda la statistica in https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20011). Da segnalare ben 47 dati sinottici pari o inferiori ai -70 °C, il che equivale al 39,2% del possibile.
Per quanto riguarda la base italo francese Concordia, la media di aprile si è assestata a -63,8 °C ma i dati sono incompleti; il valore sarebbe comunque al di sotto del breve riferimento pluriennale (2005-’09: -62,2 °C) e il più basso dopo quello dell’aprile 2005 (-63,9 °C). Per concludere il discorso legato al Plateau Antartico, la stazione automatica australiana di Dome Argus ha rilevato una media di -64,9 °C: in questo caso si tratta dell’aprile più freddo della serie e nettamente inferiore al riferimento pluriennale (2005-’09), che si pone a -60,2 °C. È chiaro tuttavia che gli scostamenti, riferiti ad archivi così limitati nel tempo, non hanno lo stesso significato statistico di quelli, ultracinquantennali, riguardanti Amundsen-Scott e Vostok.