L’Italia sprofonda in un clima autunnale, questo in generale è lo sfondo di quel che sta al momento accadendo: ormai vinte le ultime resistenze anticicloniche all’estremo Sud, l’assalto perturbato di matrice oceanica si è andato a radicare sull’intera nostra Penisola, scivolando ancora più verso sud/est, con vivace e diffusa instabilità. In questo modo, mentre uno scudo anticiclonico resta fermo sulle proprie posizioni nel comparto settentrionale europeo (Scandinavia, Baltico e Russia Occidentale), l’estesa saccatura di matrice atlantica ha spinto il proprio asse sul cuore del Mediterraneo Centrale.
Nella serata di ieri nuovi forti temporali hanno investito parte della Lombardia nord-occidentale e del Canton Ticino: l’evento temporalesco con grandine ha colpito anche la città di Milano, con fenomeni più incisivi in corrispondenza della zona di Linate. Ora il Nord Italia gode di un certo respiro e, seppure l’atmosfera resti instabile, il peggio sembra passato, con il trasferimento progressivo verso levante del minimo barico al suolo ancora sul Mar Ligure. Discorso diverso per il resto d’Italia, imbrigliata pienamente all’interno della circolazione di bassa pressione, anche se correnti d’aria più fresca, in discesa dal Golfo del Leone, stanno generando un graduale miglioramento sui settori più occidentali.
Il grosso dell’instabilità si è pertanto trasferito sui mari meridionali italiani, dove si trova la zona di massimo contrasto termico e così sarà nell’arco di tutta la giornata odierna. La linea di sviluppo del flusso perturbato è infatti supportata da un flusso d’aria umida e temperata che, sfiorando la Sicilia e le zone ioniche, si dirige verso i Balcani: i temporali e gli indici favorevoli all’instabilità vengono poi ulteriormente acutizzati dal transito dei massimi della corrente a getto in quota e dall’ulteriore contributo di “calore termico” dai bassi strati dovuto agli alti valori termici della superficie dei mari. Al momento il movimento dei sistemi temporaleschi più organizzati si delinea dalle coste tunisine verso quelle tirreniche della Campania.