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Saccatura Artica affonda sul Mediterraneo: freddo e neve, fino a quando?

di Mauro Meloni
05 Feb 2013 - 13:41
in Senza categoria
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La mappa multimodel mostra le termiche ad 850 hPa, attese, sulla base della media delle ultime emissioni modellistiche. Abbiamo evidenziato il motivo della colata artica sul cuore del Mediterraneo, a causa dell'espansione dell'onda anticiclonica azzorriano verso nord. Rielaborazione grafica a cura della Redazione Meteo Giornale. Fonte www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo
IRRUZIONE ARTICA ALLA CONQUISTA DELL’ITALIA– Dopo il primo assaggio avvenuto nel week-end, una più incisiva ondata di freddo artico è alle porte. Il primo fronte d’irruzione fredda si sta avvicinando di gran carriera alle Alpi, dopo essere transitato tra Regno Unito e Francia Settentrionale. Il modesto promontorio anticiclonico inseritosi sull’Italia sta cedendo ed iniziano ad affluire correnti umide atlantiche, che precederanno l’ingresso delle correnti fredde, le quali penetreranno in una prima fase perlopiù dalla Valle del Rodano. A partire dal 6 febbraio il tempo tenderà quindi a divenire molto instabile al Centro-Sud con nevicate sui rilievi a quote man mano più basse, mentre il Nord godrà del riparo posto dall’Arco Alpino ed i cieli risulteranno in prevalenza sgombri da nubi.

FREDDO ANDRA’ IN CRESCENDO FINO AL WEEK-END – Una serie d’impulsi artici giungeranno per diversi giorni sul cuore del Mediterraneo: tutto ciò sarà favorito dal blocco anticiclonico azzorriano proteso verso nord che subirà una possibile parziale rotazione a nord-est negli ultimi giorni della settimana, in modo tale da sbilanciarsi verso la Scandinavia. In questo modo potrebbero giungere contributi d’aria ancor più rigida dal Mar Glaciale Artico in successivo transito sul comparto baltico-scandinavo e nazioni centrali europee prima di raggiungere l’Italia. Il nucleo più gelido è atteso proprio nei giorni del week-end, momento a cui si riferisce la mappa Multi-MTG in alto, quando potrebbe aversi l’apice di questa fase fredda con termiche favorevoli ad episodi nevosi anche a quote bassissime sul Centro-Sud, dove sarà presente l’instabilità.

NEVE A BASSA QUOTA – I continui apporti d’aria fredda artico-marittima alimenteranno per più giorni una depressione secondaria centrata proprio sull’Italia, che sarà pertanto responsabile del quadro di forte vivacità instabile. Le proiezioni dei centri di calcolo mostrano comunque che i minimi di pressione, laddove confluiranno le masse d’aria fredde artiche con quelle più umide mediterranee, tenderanno a collocarsi sui mari meridionali italiani. Al momento i modelli non saranno in grado di inquadrare stabilmente queste dinamiche, da cui andranno a conseguire i fenomeni. In linea generale, il Nord resterà riparato dalle precipitazioni, che invece riguarderanno il Centro-Sud, soprattutto regioni adriatiche, Sud ed Isole Maggiori. Ci sono tutte le possibilità perché la neve possa a tratti spingersi a quote localmente basse, con taluni sconfinamenti anche in pianura.

FREDDO ARTICO, FINO A QUANDO ANDRA’ AVANTI? – Ribadiamo che non ci attendiamo alcun evento di gelo troppo intenso: come evidenziato dalla mappa in alto, le termiche alla media troposfera non scenderanno al di sotto dei -8/-9°C. Si tratta d’altronde d’aria artico-marittima, molto più gelida alle quote superiori (non a caso, ci attendiamo isoterme notevoli fino addirittura a -40°C all’altezza di 500 hPa). Questa fase da pieno inverno, con costanti afflussi artici, potrebbe protrarsi addirittura per i prossimi 7-10 giorni: quest’ipotesi è avvalorata dal modello europeo, che vedrebbe ulteriori nevicate (forse anche al Nord) ad inizio settimana e successivo afflusso freddo nord-orientale. La situazione evolutiva è comunque estremamente fluida ed incerta, in quanto altri scenari vedrebbero un graduale declino del freddo con interferenze umide atlantiche.

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