Nei primi giorni della settimana natalizia l’afflusso di aria artica si è fatto sentire pesantemente sull’Italia, ma con effetti molto diversi tra nord e sud come pure tra pianura e montagna. Al nord non abbiamo avuto praticamente precipitazioni e il freddo si è sentito dapprima in quota (fino a -29° al Plateau Rosa) e solo successivamente al piano, dove le temperature sono rimaste basse fino a Santo Stefano, malgrado la vistosa rimonta calda in atto in quota. Al centro abbiamo avuto per la vigilia e a Natale il sole freddo della Toscana e di parte del Lazio, una variabilità con qualche nevicata in collina su Sardegna, Umbria, Marche e entroterra laziale, ma anche la neve abbondante dell’Abruzzo e del Molise, che però non è scesa se non localmente in qualche intenso rovescio sotto i 3-400 metri. Tempo invece molto perturbato fino a Natale al sud, con venti forti, mari in burrasca e precipitazioni piuttosto abbondanti, nevose a quote abbastanza basse (imbiancato il Vesuvio oltre gli 800 metri, ma neve anche nelle più basse Murge, ma soprattutto sui rilievi del foggiano e dell’Irpinia).
Santo Stefano è stata una giornata di transizione, con un netto miglioramento al sud e temperature in lenta ripresa ovunque, come detto più sensibile in quota che in pianura, con i primi segni (le correnti meridionali in quota) di quel cambio di circolazione che porterà le nubi oggi e le precipitazioni domenica al nord e su parte del centro, per l’influenza di una perturbazione atlantica. La grande attesa è, vista l’aria fredda presente nei bassi strati nelle pianure e nelle valli del nord, per la possibilità di neve fino a bassa quota, possibilità secondo noi molto concreta sul Piemonte occidentale (ma con fenomeni modesti), in Valtellina (almeno a monte di Sondrio, compreso il capoluogo) e nelle valli del Triveneto, dove riteniamo probabili fiocchi bianchi in località come Trento, Bolzano e Belluno. Al seguito della perturbazione avremo un leggero calo termico lunedì a iniziare dal nord.
Vediamo il dettaglio. Oggi, sabato 28 dicembre, i venti da SW stanno iniziando a soffiare sul Mar Ligure, portando le prime nuvole sul settore nord-occidentale, la Liguria in particolare, e sull’alta Toscana, nuvole che in giornata guadagneranno terreno verso la Lombardia e l’interno della Toscana, mentre nel tardo pomeriggio avremo le prime piogge sulla Liguria, specie sulla Riviera di Levante ed il genovese, in graduale estensione in serata alle Prealpi piemontesi e lombarde, con neve oltre quota 7-800 sul versante marittimo dell’Appennino Ligure, oltre 3-400 metri altrove. Qualche pioggia nella serata anche su Versilia, Garfagnana e Lunigiana. Temperature in lieve aumento. Venti da sudovest in rinforzo sulla Liguria e in montagna, inapprezzabili altrove.
Tempo decisamente bello sul resto del centro-sud. Temperature in aumento, sia le minime (aumento più apprezzabile sull’alta Toscana) che le massime. Incipienti venti da SW sulla Toscana.
Domenica la nuvolosità e le precipitazioni conquisteranno gradualmente tutto il nordovest, la Toscana e la Sardegna già prima dell’alba, per poi estendersi in mattinata all’Emlia-Romagna e al settore nordorientale. Le precipitazioni, a causa dell’aumento del livello dello zero termico, saranno nevose in giornata solo oltre gli 800-1000 metri su Alpi e versante padano dell’Appennino ligure (1200-1300 sul resto dell’ Appennino settentrionale, 1400 sulle Apuane), tuttavia a inizio evento a causa di sacche di aria fredda potrebbero aversi nevicate fino a fondovalle nel Cadore, in Val d’Adige e nelle vallate più strette. Nevicate probabilmente abbondanti sulle Alpi centro-orientali. Temperature minime in aumento, massime in locale diminuzione nelle zone più interessate dalle precipitazioni.
Sul resto del centro Italia peggiorerà gradualmente durante la giornata, con piogge moderate dal pomeriggio su Umbria e nord Lazio, in estensione in serata alle altre regioni. Neve sull’Appennino centrale solo oltre 1500 metri. Temperature minime in aumento ovunque, massime stazionarie sulle regioni occidentali, ancora in lieve aumento altrove, con venti ovunque meridionali (in prevalenza moderati da SW)
Al sud avremo solo un aumento delle nubi su Campania e Sicilia occidentale, mentre per un peggioramento più consistente dovremo attendere la notte tra domenica e lunedì.Venti inizialmente deboli, poi moderati meridionali, temperature in lieve aumento.
Lunedì avremo un minimo depressionario sulle regioni centrali, con tempo brutto su tutta la Penisola, ma miglioramento del tempo a partire dal nordovest già in mattinata, quindi anche in Lombardia, Emilia e Toscana nel pomeriggio. Ancora nevicate su Alpi e Appennini, a quota 700-800 al nord, sui 1100 al centro (in ulteriore calo nel corso della giornata) e 1400 sui rilievi peninsulari del sud. Tra lunedì e martedì i fenomeni insisteranno su Sardegna e Sicilia, mentre migliorerà il tempo al centro-nord..
DOVE ANDIAMO
Siamo nel pieno delle Festività di fine anno, e quale paesaggio migliore per una cartolina natalizia di quello celebrato in tutto il mondo delle Dolomiti? Eccoci così in Trentino-Alto Adige a fare un giro delle valli ladine, cominciando a parlare proprio della lingua. In tutte e 4 le valli che contornano il gruppo di Sella (Gardena, Badia, Fassa, Livinallongo) si parla il ladino, lingua che ha però numerose varianti. La storia parte da quando il latino si sovrappose alle parlate delle genti retiche nell’ultima era repubblicana romana. Più avanti il ladino delle valli dolomitiche, di matrice latina, lo portarono con loro le genti salite a colonizzare, nel sec.XI, le alte valli, conservandolo poi per l’isolamento in cui si trovarono a lungo, mentre la valle dell’Isarco, da cui provenivano, entrava nella sfera linguistica tedesca. A parlare il ladino dolomitico sono circa 50.000 persone. L’aggettivo “dolomitico” lo distingue dal friulano e dai dialetti grigionesi (cinque varianti, parlate negli alti bacini di Reno e Inn e in Val Monastero, costituiscono il romancio).
Il nostro percorso, caro agli appassionati di montagna ma anche a quelli di ciclismo, parte dal fondovalle dell’Isarco, deviando da Prato all’Isarco per la strada dell’Alpe di Siusi che, passando per Fiè allo Sciliar, Siusi e Castelrotto, scende poi in Val Gardena all’altezza di Ortisei. La strada continua a salire lungo la parte più bella della valle, arrampicandosi più decisa dopo Selva verso il Passo Sella, m 2214, il primo dei quattro passi che fanno corona al Gruppo del Sella, che raggiunge i 3152 m nel Piz Boè. Scesi dal valico, prima di giungere a Canazei si incontra il bivio per il Pordoi, m 2239, punto più alto del circuito.
Superato il Pordoi ci si cala nella valle di Livinallongo, fino ad Arabba. Da qui si torna a salire brevemente al Passo di Campolongo, m 1875, per scendere in alta val Badia, nella magnifica conca di Corvara., dove si attacca l’ultima salita, quella per Passo Gardena, m 2121, al limite nord del Gruppo di Sella. Lungo la discesa verso la Val di Gardena si chiude il circuito, ritrovando a Plan de Gralba il bivio per risalire al Sella o tornare a Selva. Il magnifico anello è la famosissima Sella Ronda.
Siusi è ai piedi dello Sciliar, massiccio che, dalla parte dell’Isarco, si alza verticale e piatto, preceduto da una piramide ripida e aguzza. In alto, tra 1800 e 2000 metri, l’Alpe di Siusi è una vasta distesa di pascoli d’estate (sono circa 50 kmq di altopiano), che in inverno diventano distese di neve ideale per la pratica dello sci di fondo o per le passeggiate con le ciaspole ai piedi.
Ortisei, poco oltre quota 1200, è il capoluogo della Val Gardena. E’ famosa, oltre che come centro di villeggiatura e sport della neve, per l’arte dell’intaglio del legno, in particolare quello di cembro. Nel Palazzo dei Congressi c’è una mostra permanente di artigianato gardenese. Interessante anche, nella Cesa di Ladins (Casa dei Ladini), il Museo della Val Gardena, con testimonianze di pittura e scultura gardenesi.
Selva di Val Gardena è quasi alla testata della valle, oltre i 1500 metri. Il paese gode dello sfondo magnifico del Sassolungo e del Sella e vanta una fitta rete di impianti che consente agli sciatori di variare panorami e discese. A nord, il Parco naturale Puez-Odle. A Plan de Gralba, quota 1810, dove si dividono le strade per i passi Sella e Gardena, una funivia sale al rifugio Piz Sella, m 2240, punto panoramico proprio sotto il Sassolungo.
Tralasciamo Canazei (la Val di Fassa merita un discorso a se) per parlare del Pordoi. Salendo verso il passo si incontrano gli impianti per i campi da sci del Belvedere, mentre sul valico è la stazione della funivia per il Sass Pordoi, m 2950. Questo tratto sul Pordoi appartiene alla Grande Strada delle Dolomiti, che da Cortina a Bolzano attraversa scenari eccezionali, valicando anche Falzarego e Costalunga. La strada fu costruita dagli Asburgo a scopi militari fra il 1895 e il 1909.
Ancora sci a volontà a Corvara e in tutta l’alta Val Badia, che appare sovrastata dal Sassongher giungendo in discesa dal Passo di Campolongo. Elegante, mondana, piuttosto affollata Corvara (dove merita dare un’occhiata alla Parrocchiale gotica, con affreschi del sec.XV), poco più a valle più tranquille La Villa, dove confluisce la Valle di San Cassiano, e Pedraces.
La cucina è montanara, con ovviamente forti influenze mitteleuropee, quindi nei secondi la fanno da padrone i piatti di cacciagione (cervo, capriolo), con funghi, polenta e patate protagonisti nei condimenti. Primi piatti comuni sono le Suppen (zuppe, di verdure, orzo e patate), gli Knodeln (canederli), ma anche gli Schlutzkrapfen (ravioli a mezzaluna di ricotta e spinaci). Dolci tipici lo strudel e lo zelten, che non può mancare in questo periodo, essendo il dolce natalizio per eccellenza di queste montagne. Il classico Krapfen nella sua variante ladina si chiama crafun.
Il tempo in questo fine settimana sarà propizio, dopo il cielo inizialmente poco nuvoloso di sabato, ma con nubi in aumento in serata, per una bella nevicata nella giornata di domenica, con qualche decina di centimetri di accumulo. La neve dovrebbe iniziare a cadere già prima dell’alba e proseguire per tutto il giorno festivo. A Ortisei oggi, sabato, la massima dovrebbe fermarsi a 1°/2° sopra lo zero, mentre domenica la temperatura dovrebbe mantenersi quasi costantemente intorno a 0°/-1° durante la nevicata.