Rispetto alle ultime 48 ore, il risveglio odierno propone qualche piccola novità. Nel Cuneese è presente una cella temporalesca che ha ingrigito il cielo e ha dato la sveglia sotto il brontolio dei tuoni. Chi segue le nostre previsioni non ne sarà rimasto stupito, perché già ieri evidenziammo la probabilità che alcune aree del Nord Italia potessero cadere nella trappola temporalesca fin dal mattino. Probabilità che venne indicata anche i giorni precedenti, ma che poi si risolse in un nulla di fatto.
Vogliamo quindi spiegarvi, rapidamente, le cause che conducono a queste precoci manifestazioni d’instabilità. Nonostante il dominio anticiclonico, qualche spiffero d’aria più fresca riesce ad insinuarsi in quota e grazie ad un mix tra umidità stagnante e correnti favorevoli – orientali – ecco incentivarsi i moti convettivi. Quelli che, soprattutto nelle ore più calde, danno luogo alla genesi delle nubi cumuliformi. Per ora l’episodio è circoscritto, ma nelle prossime ore sussiste la possibilità che qualche temporale si formi anche in Lombardia e nell’entroterra ligure.
Dicevamo del dominio anticiclonico. Dopo lo stazionamento di una propaggine azzorriana, è giunto a dar man forte un contributo africano, che per ora è comunque più vivace sulla Penisola Iberica. Qui, tra ieri e giovedì, la colonnina di mercurio ha corso spedita verso il traguardo dei 40 gradi. Sull’Italia s’è creato un mix esplosivo ed è inutile, forse, ripetervi il perché del gran caldo che sta facendo in Val Padana e nelle zone interne del versante tirrenico. Ci limitiamo a ridabile che attualmente i massimi anticiclonici si trovano disposti al di là delle Alpi.
A tutto ciò si aggiunge la persistenza della struttura stabilizzante, che nei giorni ha schiacciato al suolo l’aria calda e non ha consentito un ricambio tale da permettere di limitare l’accrescersi dell’umidità. Ecco quindi che oltre al caldo è comparsa l’afa. Tassi di umidità sovente superiori al 70, anche 80%. Condizioni estremamente disagevoli per il nostro organismo, che in tali circostante ha difficoltà ad espellere il caldo in eccesso attraverso la sudorazione.
Tornando alla previsione odierna, beh, forse vi annoieremo un po’ perché alla fine le giornate sono diventate l’una la fotocopia dell’altra. Anche perché poi i temporali, che resistono disperati all’egemonia altopressoria, si sviluppano chilometro più chilometro meno sempre nelle stesse zone. Prima di indicarvele, diamo cenno alle temperature. Non vi saranno variazioni così eclatanti, già ieri o avantieri il termometro ha viaggiato sui 34/35 gradi. Le zone più calde le interne laziali, toscane e la Pianura Padana. Oggi si replica, è probabile che in qualche aree si possa andare fino ai 36. Ed inoltre aggiungiamo il Foggiano tra le località più calde peninsulari.
Per quel che concerne i temporali, invece, avrete compreso che andranno a manifestarsi principalmente su Alpi e Prealpi. Verranno interessate da episodi temporaleschi anche le aree appenniniche liguri, quelle emiliane, l’Alta Toscana e quelle laziali. Non solo, circoscritti acquazzoni potrebbero bagnare l’entroterra abruzzese e quello molisano, mentre tra Calabria e Basilicata l’azione termo-convettiva dovrebbe rivelarsi più efficace. Così come pare sussistere il rischio di qualche isolato scroscio di pioggia nel settore est della Sicilia.
Precipitazioni destinate ad esaurirsi quasi ovunque durante la sera, forse con l’esclusione dei rilievi lombardi, ove il miglioramento potrebbe tardare un po’ e presentarsi nelle prime ore della notte.