L’inverno 2004/05 verrà senz’altro ricordato in tutto il Nord-Ovest, Liguria inclusa per la lunga siccità invernale, seguita ad una già notevole siccità estiva e ad una stagione autunnale scarsamente piovosa, e per questi motivi ancor più grave di quanto sarebbe potuta essere in un’annata normale.
I motivi di questo perdurante periodo secco li abbiamo spiegati già in altri articoli, e risiedono principalmente nella posizione assunta dall’anticiclone oceanico, troppo proiettato verso l’ovest del continente europeo.
Le frequenti irruzioni artiche che dalla seconda parte di gennaio si sono succedute nel Bacino del Mediterraneo, non hanno portato le tanto agognate precipitazioni, in quanto sempre entrate con traiettorie troppo orientali. Solo nell’ultima settimana la situazione pare essersi sbloccata, ancora presto per dire se definitivamente o solo temporaneamente.
L’ingresso di una nuova irruzione di aria artica marittima, questa volta con traiettoria più occidentale, direttamente dalla Valle del Rodano, ha finalmente creato le condizioni per la formazione di un minimo depressionario sul Golfo Ligure, minimo che si è spostato rapidamente verso sud-est ma che ha consentito alla neve di cadere con abbondanza in tutto l’entroterra regionale, con accumuli sopra il metro in gran parte della catena montuosa ligure ad altezze sopra gli 800 metri.
Il continuo afflusso dell’aria fredda dalla Porta del Rodano, ha continuato ad originare minimi secondari in rapido spostamento da ovest verso est, e a mantenere in essere condizioni di instabilità diffusa in tutta la regione.
Al contrario di quanto avviene solitamente con le classiche nevicate da passaggio di un fronte atlantico in seguito ad un’avvezione di aria fredda continentale, non sono state Genova e Savona le città più colpite dai rovesci nevosi, bensì le località della Riviera di Levante come La Spezia e persino le Cinque Terre, luoghi dove la neve fa la sua comparsa raramente.
Particolarmente colpito l’entroterra spezzino, principalmente la Val di Vara, che ha visto accumuli nevosi nel fondo valle fino a 30/40 cm. Anche nell’immediato entroterra genovese, colline dell’hintrland cittadino, gli accumuli nevosi hanno superato i 20 cm in diverse località. Accumuli attorno ai 40/50 cm invece nelle valli dell’entroterra padano, Valle Scrivia, Valle Stura, Val Trebbia. Nevicate diffuse anche nell’entroterra savonese e sulle Alpi Marittime nell’imperiese. Particolarmente copiosa la nevicata che ha colpito Lerca nell’immediato entroterra di Varazze.
Le temperature non sono state estremamente rigide, tuttavia colpisce l’omotermia presente in tutta la Riviera, senza quelle differenze che di solito contraddistinguono le località della Riviera dei Fiori (da Alassio verso ovest) e di parte di quella del Levante (zona Tigullio), rispetto al resto della Riviera e delle città di Savona e Genova.
A partire dal giorno 18 queste le medie termiche di alcune località della Rivera ligure (dati estratti da www.meteoliguria.it):
Sanremo +4.9/+8.3°C
Imperia +4.4/+8.3°C
Savona +2.6/+7.4°C
Genova Sestri +3.3/+7.6°C
Genova Sturla +2.3/+6.8°C
Cavi di Lavagna +2.7/+7.3°C
La Spezia +0.3/+6.4°C
Il dato della Spezia è pesantemente influenzato dai giorni compresi tra il 19 e il 22, quando la città è stata investita da ricorrenti rovesci nevosi: in particolare gli estremi del giorno 21 sono stati di +0.4/+2.6°C, quelli del giorno 22 di -0.4°C/+2.1°C. Parallelamente anche alle famose e solitamente molto miti Cinque Terre il clima è stato particolarmente rigido. Riportiamo i dati di Levanto, paese che venendo da Genova precede Monterosso, il primo delle Cinque Terre. Levanto ha avuto il giorno 21 estremi termici di +1.2/+2.7, il giorno 22 di +0.3/+3°C.
Freddo notevole e nevicate diffuse anche nel settore montano della regione. Portiamo l’esempio del Colle di Nava, a 900 metri di quota nel cuore delle Alpi Liguri/Marittime, dove la media dell’ultima settimana è stata di -6.8/+0.7°C (sotto anche i -10°C una notte), oppure del Colle del Melogno, a 1000 metri di quota nell’entroterra di Finale Ligure, capace di medie di -4.9/-0.8°C, oppure ancora di Loco Carchelli, a 600 metri di quota in Val Trebbia, con medie di -5.8/+0.1°C.
Freddo e nevicate hanno portato disagi in tutta la regione alla viabilità stradale, pesantemente condizionata soprattutto nel tratto autostradale tra Deiva Marina e Brugnato, e diverse sono state anche le frazioni rimaste isolate a causa delle abbondanti nevicate soprattutto nello spezzino, ma hanno avuto il merito di porre uno stop al lungo periodo siccitoso che ha caratterizzato gran parte di questa stagione invernale.