Nel sud est della Romania i sismografi hanno registrato 77 scosse di terremoto in soli 11 giorni. Le più intense hanno raggiunto una magnitudo di 3,9 gradi della scala Richter, i più deboli non sono mai scesi al di sotto dei 3 gradi. Il fenomeno sta causando grande preoccupazione nella popolazione locale e in tanti hanno già scelto di allontanarsi recandosi da parenti o amici.
Una ulteriore complicazione, oltre a danni strutturali talvolta poco evidenti ma estremamente pericolosi – ad esempio crepe nei muri e cedimento di alcune arterie stradali – è la contaminazione dell’acqua potabile. Per aiutare la popolazione le autorità locali hanno provveduto alla distribuzione di acqua bottiglia. “La zona è sismicamente attiva, quindi dal nostro punto di vista non c’è alcuna anomalia”, ha dichiarato Mircea Radulian direttore dell’Istituto Nazionale di Sismologia.
Lo studioso non spiega però il perché le scosse, inizialmente con un solo epicentro, hanno iniziato ad allargarsi a macchia d’olio interessando addirittura quattro contee. Un aspetto decisamente preoccupante tanto che le autorità stanno prendendo in considerazione l’evacuazione di tutte le aree sismicamente attive. “Sarebbe la prima per la Romania – dice Victor Ponta, primo ministro della Romania – ma dobbiamo essere preparati affinché nell’eventualità tutto si svolga senza intoppi e in totale sicurezza”.