E’ la peggiore alluvione degli ultimi cinquanta anni, quella che ha sommerso i tre quarti della Romania. Almeno 21 vittime, migliaia di senzatetto, centinaia di milioni di euro di danni sono le conseguenze di giorni di intensa pioggia. Nelle ultime ore le condizioni del tempo sono lievemente migliorate, ma resta difficile l’opera dei soccorritori.
Nei quattro dipartimenti maggiormente colpiti, dove sono crollati quasi tutti i ponti stradali, sono state evacuate 13.000 persone.
Le alluvioni hanno interessato, come già accennato, circa il 75% del territorio rumeno, con l’area percorsa dal fiume Siret, un tributario del Danubio che scorre nel nordest del paese, tra i Carpazi e il confine con la Moldova, particolarmente colpita, anche dal punto di vista delle perdite umane. Anche la vicina Bulgaria è stata colpita, ma in maniera molto più attenuata.
Nelle 72 ore tra le 19 GMT di lunedì 11 luglio e la stessa ora di giovedì 14 luglio sono caduti 132 mm a Galati, 120 a Bacau, 99 a Buzau, 77 a Miercurea-Ciuc. Il giorno più piovoso è stato quasi ovunque martedì 12. Nelle successive 24 ore, tra le 19 di giovedì e la stessa ora di venerdì, Bacau ha registrato ulteriori 33 mm, mentre Galati ne aveva già registrati 49 tra le 19 GMT di domenica e la stessa ora di lunedì.
Numerose naturalmente le frane, che hanno danneggiato centinaia di chilometri di strade e ferrovie.
Il presidente della repubblica, Traian Basescu, ha annunciato l’apertura di una inchiesta per verificare con quanto ritardo i cittadini siano stati informati dell’emergenza meteo. “Senza contare le inefficienze non si spiega il cosi alto numero di vittime”, ha detto.
Adesso si teme la diffusione di epidemie di tifo, colera e dissenteria, visto l’alto numero di animali morti e la presenza delle loro carcasse.