A Roma ed in tutto suo hinterland metropolitano sta per finire l’acqua ( meglio, sarà ridotto l’apporto idrico). È una notizia da prima pagina di tutti i giornali, ciò a seguito delle dichiarazioni del Governatore della Regione Zingaretti. Ovvero sono state prese delle decisioni finalizzate a non danneggiare l’ambiente naturale del Lago di Bracciano, ma ai romani cosa ne pensano.
Viviamo una situazione meteo eccezionale, ciò non vuol dire che in passato non vi siano state annate siccitose come quella attuale, ma all’epoca i consumi idrici erano molto più limitati.
La causa è la siccità estrema che affligge l’Italia, e che si aggraverà anche a seguito delle ondate di caldo: una è in corso, poi tra una settimana ne seguirà un’altra, forse anche peggiore.
Nel frattempo si osserva che tempo potrebbe fare ad Agosto, si invoca una reale rottura dell’Estate prematura.
Vi viviamo una fluttuazione del clima secondo alcuni, ma la comunità scientifica attribuisce i cambiamenti climatici soprattutto alle attività umane.
L’ambiente naturale è messo a dura prova dalla siccità, e dalla gestione delle acque. Poi ci sono gli incendi che fanno da contorno, il grande caldo che aumenta i fabbisogni idrici.
E ‘ opportuno rimarcare che la carenza d’acqua non è un problema solo romano, ma è più diffuso a tante realtà italiane e anche all’estero. La siccità interessa mezza Europa.
Come al solito si parla dei problemi quando ci sono le emergenze, ciò è un dato di fatto.
La siccità è un grave problema, il caldo esagerato pure. Quando lo rimarchiamo in ogni modo non è per urlare chissà che notizia, bensì perché il contesto è serio ben più di quanto sia stato considerato.
100 anni fa un evento come questo sarebbe stato chiamato carestia, adesso si chiama siccità, poi appaiono notizie come quelle di Roma ed emerge la fragilità della società moderna in termini di prevenzione.
Prevenzione, un termine che usiamo in meteorologia, che abbiamo utilizzato anche per i terremoti.
La prevenzione è indispensabile alla conservazione delle società moderne, equivale alla lotta per la sopravvivenza che svolsero i nostri avi alle avversità del clima e ad ogni altro disastro. Ma se non piove la prevenzione va ricercata nei cambiamenti del clima.