L’ultima Domenica del 2008 ha presentato un volto di stampo notevolmente invernale, con le fredde correnti orientali a dominare la scena su gran parte della Penisola. Lungo tale flusso orientale, sospinto dalla presenza anticiclonica sul Nord Europa, si è inserito un nuovo nucleo freddo retrogrado che, sulla scia del precedente (giunto fra Natale e Santo Stefano), ha causato la recrudescenza dell’instabilità odierna.
Le conseguenze sono state tuttavia diverse, in quanto non si è avuto quel mini episodio di blizzard che ha spazzato parte della Val Padana nelle prime ore di Santo Stefano. In quest’occasione il nocciolo d’aria fredda è stato invece in grado di colpire in maniera più decisa anche le regioni centrali, con un repentino abbassamento della quota fin dalla scorsa notte.
Diverse zone appenniniche di Toscana, Umbria e Lazio si sono svegliate imbiancate, fino a quote piuttosto basse. La neve ha colpito anche i Castelli Romani, mentre sulla Capitale è in genere caduta pioggia gelida nelle prime ore mattutine con circa 3 gradi, ma non sono mancati in alcune zone brevi episodi di nevischio. Maggiori le precipitazioni sul viterbese con un discreto accumulo sullo stesso capoluogo, così come su gran parte dell’Umbria (particolare riferimento alla provincia di Perugia) fino ai 300-400 metri di quota e sull’aretino. La neve è arrivata anche verso le colline del grossetano, in prossimità della fascia costiera.
Tutti i settori adriatici centrali sono risultati coinvolti dalle precipitazioni, ma in questo caso le precipitazioni erano perfettamente nelle attese. La circolazione da est-nord/est porta l’ammassamento delle correnti verso l’Appennino, favorendo le precipitazioni, che sulle aree settentrionali marchigiane sono risultate nevose fino al piano. L’aria fredda ha anche raggiunto la Corsica e la parte centro-settentrionale della Sardegna, con nevicate che su quest’ultima sono cadute fino a quote collinari.
L’Emilia-Romagna fin da ieri è stata interessata dalle nevicate, in genere lungo le zone pianeggiante prossime alla fascia pedemontana appenninica. Nel corso della giornata i fenomeni sono risultati più diffusi, con neve che ha colpito un po’ tutte le pianure anche in Romagna, arrivando a lambire le zone costiere senza tuttavia le condizioni per genere accumuli al suolo. Le precipitazioni nevose non si sono limitate qui, risalendo successivamente più a nord.
Il graduale movimento verso ovest del nocciolo freddo ha infatti creato le condizioni per un risucchio della coltre nuvolosa verso nord, che ha invaso buona parte della Val Padana centro-orientale e localmente le zone prealpine. Fiocchi di neve asciutti sono così caduti su buona parte del Veneto Occidentale, l’Ovest Emilia e la Lombardia, giungendo fino a Milano. L’arrivo delle nubi già nel corso della mattina ha ulteriormente limitato la risalita termica diurna, tanto che su molte zone le temperature hanno faticato ad oltrepassare gli zero gradi.
In queste ore prosegue il moto verso occidente di tale nuvolosità, con associate precipitazioni che si sono portate sul Piemonte: la neve è iniziata da qualche ora a cadere su buona parte del territorio regionale, soprattutto verso le zone pedemontane e la parte meridionale della regione, con temperature rigorosamente al di sotto dello zero fino alle zone pianeggianti. Al momento le precipitazioni interessano anche il versante adriatico, con la neve che man mano sta risalendo di quota. Sulla fascia tirrenica la risalita termica è ancor più netta e laddove sono in atto residue precipitazioni, non sono più segnalate fino a quote di media-bassa collina (sulla stessa Viterbo è segnalata pioggia).
Un discorso a parte merita il Sud, in quanto solo marginalmente interessato dall’avvezione fredda. Su Campania, Lucania, Puglia e Calabria le nevicate sono cadute fino a quote di bassa montagna o alta collina, un evento tuttavia in linea con un normale episodio invernale. Quasi del tutto esclusa la Sicilia, ove si sono raggiunti picchi di 17 gradi nonostante il consistente tappeto nuvoloso e le precipitazioni che interessano anche attualmente alcune zone dell’Isola. Le precipitazioni sono attese in accentuazione proprio fra Sicilia Orientale e Calabria Ionica, in quanto tenderà ad assumere maggiore importanza il richiamo più mite sciroccale.