Mediterraneo fucina d’eventi estremi:
la prima decade di Novembre è passata in archivio. 10 giorni che ricorderemo a lungo, perché segnati da tremende alluvioni e complesse evoluzioni sinottiche. Basti pensare a quello che ha rischiato di divenire un “uragano Mediterraneo”, il famigerato Rolf. Oppure ai violentissimi temporali – quasi fossimo al termine dell’Estate – che hanno dispensato nubifragi e furiose grandinate nelle regioni Meridionali. Ma che sta accadendo? Converrete con noi che un cambiamento climatico è innegabile. Le cause vengono dibattute da eminenti ricercatori, non sta a noi stabilirne la veridicità. Piuttosto spetta a noi il compito di prevede, osservare e catalogare i vari accadimenti atmosferici. Una delle spiegazioni che possiamo darvi è che il bacino del Mediterraneo, durante i mesi di Settembre e Ottobre, ha continuato ad assorbire radiazione solare e quindi energia da spendere.
Temporaneo cambio circolatorio:
dallo Scirocco al Grecale. Dal caldo al fresco. Quello che in origine sarebbe potuto divenire un assaggio d’Inverno, s’è tramutato in temporanea rinfrescata. Probabilmente le regioni Meridionali – le più vicine alla colata fredda – saranno coinvolte in misura maggiore tra domenica e lunedì, ma si tratterà di un fuoco di paglia destinato a spegnersi non appena tornerà in auge l’aria mite. Ma perché l’aria mite? Perché probabilmente dovremo fronteggiare un ventilazione meridionale sostenuta da una zona ciclonica sulla Penisola Iberica.
Si rivede l’Atlantico:
pocanzi abbiam citato un’area depressionaria. La sua origine è chiaramente Atlantica, perché legata a quel minimo di Bassa Pressione gravitante in vicinanza del Regno Unito. L’azione erosiva sarà tale da indurre un indebolimento del fianco occidentale dell’Alta Pressione, in modo tale da convogliare parte della saccatura sul comparto Iberico.
Le diverse tesi modellistiche:
alcune le illustrammo nel precedente editoriale e contemplavano la diversa evoluzione atlantica. Le discordanze emergono più chiaramente con gli ultimi aggiornamenti, soprattutto se prendiamo in esame i Modelli ECMWF e GFS. Il Centro di Calcolo Europeo indica un graduale cedimento anticiclonico operato in prima istanza dalla depressione succitata. Depressione che aprirebbe la strada ad altri assalti perturbati. Il Centro di Calcolo Americano, invece, propone l’isolamento di un’ampia goccia fredda, stazionante tra la Spagna, il nord AFrica e la Sardegna. La risalita dell’Alta Pressione delle Azzorre verso nord – supportata da aria calda subtropicale – e in congiunzione con l’Alta Scandinava, sbarrerebbe la strada ad ulteriori ingressi ciclonici.
Focus: evoluzione sino al 24 novembre 2011
L’afflusso d’aria fresca avrà l’onere di riacutizzare la ferita temporalesca sullo Ionio. Altri forti temporali coinvolgeranno la Sicilia e la Calabria, ma qualche pioggia riuscirà a cadere anche su Puglia, Basilicata e lungo la fascia orientale della Sardegna. Nelle altre regioni, al di là del bel tempo, si registrerà un calo termico sostanziale nei valori minimi. Calo che porterà i valori a sfiorare gli 0°C su varie località. Andrà meglio di giorno, anche grazie all’abbondante soleggiamento.
L’Anticiclone dovrebbe continuare a stazionare su gran parte d’Italia, mentre sulle Isole si andrebbe a verificare un nuovo peggioramento ad opera di un’area ciclonica proveniente dalla Spagna. Da questo punto in poi nascono le ben note divergenze modellistiche. Chi avrà ragione? ECMWF o GFS? A nostro avviso, come accade spesso, la soluzione potrebbe stare nel mezzo.
Evoluzione sino al 29 novembre 2011
Discordanze che potrebbero appianarsi negli ultimi giorni di Novembre, sembra infatti che una saccatura ben più vivace possa vincere la resistenza anticiclonica.
In conclusione.
L’Autunno si trascina mestamente verso la fine. Tra Alte Pressioni, nubifragi, alluvioni e temperature troppo alte si procede velocemente in direzione di Dicembre.