Dall’Estate all’Inverno:
nelle ultime 48 ore abbiamo assistito a un ritorno di fiamma dell’Alta Pressione. Alta Pressione che si avvale, ad ovest, di un supporto d’aria calda di chiara origine africana e che ha determinato un consistente rialzo termico su tutte le nostre regioni. S’è tornati, in pochissimo tempo, su valori ben al di sopra della norma stagionale. Ma l’altalena termica, come l’abbiamo definita più volte, non ha smesso d’oscillare e nei prossimi giorni si confermerà tale innescando un brusco calo delle temperature.
Irruzione d’aria fredda:
sull’Europa orientale continua un afflusso d’aria fredda proveniente dall’Artico Russo. Sfruttando il fianco orientale del blocco anticiclonico, sta scivolando rapidamente sui Balcani e domani comincerà a penetrare sulle nostre regioni. Riuscirà a insinuarsi nel Mediterraneo, creando un’area di Bassa Pressione che imprimerà un’ondata di maltempo localmente consistente.
Disfatta Anticiclonica?:
Al di là degli effetti in termini precipitativi e termici, l’irruzione assumerà un’importanza rilevante perché andrà a indebolire l’Alta Pressione alla radice. Il supporto subtropicale verrà ridimensionato e la perdita di geopotenziali dovrebbe interrompere il connubbio con la struttura stabilizzante Scandinava. Contemporaneamente assisteremo ad un rinvigorimento di un’ampia zona ciclonica a ridosso del Regno Unito, con conseguente approfondimento dell’asse di saccatura sull’Europa occidentale.
Arriverà l’Autunno?:
E’ da alcuni giorni che i più autorevoli Modelli indicavano una via d’uscita. Al di là dell’esatto posizionamento della saccatura, da cui dipenderanno le sorti meteorologiche peninsulari, è assolutamente fondamentale che l’attività ciclonica costringa l’Alta delle Azzorre a riportarsi nelle lande d’appartenenza. Non a caso le proiezioni odierne la vedono dirigersi in pieno Atlantico lasciando un ampio varco sulla parte occidentale del Continente.
L’evoluzione in Italia:
lo abbiam detto pocanzi, molto dipenderà da come si disporrà la saccatura atlantica. Al momento l’ipotesi più accreditata è che, distendendosi tra la Francia e la Penisola Iberica, vada a convogliare umide correnti di Libeccio sulle nostre regioni di ponente. Se così fosse si verrebbero a creare le condizioni ideali per le prime, vere, precipitazioni autunnali.
Focus: evoluzione sino al 25 ottobre 2011
I prossimi giorni saranno caratterizzati dall’irruzione d’aria fredda. Le temperature registreranno un brusco calo in tutta Italia, mentre il maltempo si focalizzerà nuovamente sul Mezzogiorno. Si avranno ripercussioni sino a domenica, specie per quel concerne l’aspetto termico. La relativa vicinanza anticiclonica, infatti, imprimerà un rapido miglioramento ad iniziare dalle regioni Settentrionali. Miglioramento che nei primi giorni della prossima settimana dovrebbe coinvolgere l’intera Penisola.
L’indebolimento anticiclonico risulterà evidente tra circa una settimana, quando i primi sbuffi d’aria umida potrebbero raggiungere le regioni di ponente e creare i presupposti per un graduale aumento della nuvolosità. Potrebbe essere il preludio ad un peggioramento di chiaro stampo autunnale, coadiuvato da correnti più miti di Libeccio.
Evoluzione sino al 30 ottobre 2011
La strada alle perturbazioni atlantiche potrebbe spianarsi definitivamente sul finire d’Ottobre, grazie all’espansione della saccatura Atlantica sul Mediterraneo.
In conclusione.
I primi chiari segnali autunnali appaiono all’orizzonte. Rammentiamo che da metà Ottobre sino a Dicembre è il periodo più piovoso dell’anno, il momento in cui le perturbazioni atlantiche riescono a raggiungere il Mediterraneo senza particolari difficoltà. Sarà così anche quest’anno?