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Risalita termica, ma resiste il Vortice appena ad est della Sardegna

di Massimo Aceti e Mauro Meloni
17 Dic 2007 - 20:51
in Senza categoria
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Ingenti nevicate quest'oggi in Sardegna, fino a quote di bassa collina. Ecco un'immagine simbolo della giornata, che si riferisce all'abitato di Ozieri (SS) sepolto da circa mezzo metro di neve. Scatto fotografico a cura di Andrea Meloni.
Lo scenario meteo degli ultimi giorni è stato da pieno inverno, grazie ad una configurazione barica piuttosto congeniale che ha favorito l’avvento d’aria notevolmente fredda dall’Europa Orientale in direzione del nostro Paese.

L’aria gelida, collegata ad un poderoso vortice chiuso in quota, ha sprigionato la sua massima potenza sull’Italia a causa degli ulteriori apporti molto freddi di origine polare, ma soprattutto per l’energico contrasto avvenuto con il Mar Mediterraneo.

Mai come in questa occasione i modelli matematici hanno avuto difficoltà a trovare una chiave di lettura giusta dell’evoluzione giorno per giorno di tale nocciolo freddo, con enorme complicazione nel tracciare una linea previsionale conforme.

La retrogressione del vortice in pieno Mediterraneo rappresenta una dinamica piuttosto inusuale, che necessita della presenza chiave di un possente anticiclone in territorio scandinavo. Questo stesso Anticiclone, ancora presente con i massimi barici da 1045 hPa sul Baltico, imprime inevitabilmente un blocco della circolazione ciclonica sui mari italiani, esattamente sul Tirreno occidentale, nei pressi della Sardegna orientale.

Il vortice non è più chiaramente alimentato dall’aria gelida dalle latitudini più settentrionali, si è avvalso però nel contempo del contributo d’aria umida risucchiata dal Mediterraneo alle medie-basse quote, per l’intensificazione dell’area depressionaria presente ai bassi livelli dell’atmosfera sull’area tirrenica.

Ciò ha portato e sta portando una componente di correnti più temperate su tutto il Centro-Sud, con la quota neve in graduale risalita fin da ieri sulle aree del Mezzogiorno, quest’oggi anche sulle zone adriatiche dell’Italia Centrale. La neve giunta con accumuli fin sui settori costieri ha lasciato il posto alla pioggia, così come sulle zone di pianura.

Resta molto fredda l’aria invece alle altezze superiori dell’atmosfera, condizione necessaria a garantire la persistenza di notevoli contrasti rispetto all’aria presente più in basso a contatto con i bacini attorno alla nostra Penisola.

Il perno della depressione, in un primo tempo atteso in formazione a ridosso delle coste campane e laziali, si è invece mantenuto decisamente più ad occidente del previsto fra ieri e oggi, a ridosso delle Isole Maggiori. Questa differente dinamica evolutiva ha accelerato la risalita termica sfavorendo le precipitazioni sui settori tirrenici, che si riteneva potessero assumere carattere nevoso fino a quote prossime alla pianura.

Viceversa, è avvenuta un’accentuazione del maltempo in Sardegna: la parte centro-settentrionale dell’Isola ha vissuto alcune ore d’ingenti nevicate questa mattina fino a quote decisamente basse, con disagi fortissimi e totale paralisi della circolazione viaria con molti centri abitati isolati e sepolti da oltre mezzo metro di neve.

La situazione tende al miglioramento, grazie anche ad una lieve risalita dello zero termico, con risalita della quota neve. Per alcune zone collinari dell’isola si è trattato della nevicata più abbondante dell’ultimo ventennio, insomma un autentico evento storico.

Le regioni settentrionali sono state interessate solo marginalmente da questo vortice perturbato, che ha portato principalmente solo un intenso raffreddamento. Le correnti orientali hanno incentivato fenomeni nevosi fino in pianura, prevalentemente da stau, sul Piemonte, in particolare sul Cuneese.

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