Il freddo sarà con ogni probabilità la prerogativa principale del periodo che ci attende da qui fino probabilmente all’incirca a metà mese, per questo riteniamo in partenza doverosamente riduttivo definire la fase rigida dei prossimi giorni come semplice colpo di coda invernale. D’altronde, non è davvero uno scenario tipico di Marzo vedere oltre mezza Europa alle prese con un’irruzione gelida d’altri tempi, le cui conseguenze sull’Italia dovrebbero nel complesso risultare abbastanza rilevanti.
La presenza di un blocco anticiclonico sul Nord Europa sarà la causa principale della persistenza di un lago d’aria piuttosto fredda sulla fascia centro-meridionale del Continente Europeo, che solo a ridosso di metà mese inizierà a perdere consistenza, senza tuttavia voler abbandonare molto presto la scena. Le temperature tenderanno così a risalire, solo gradualmente, dopo il 10 del mese, su valori prossimi alle medie del periodo.
Un probabile netto cambiamento di configurazione barica si avrà probabilmente attorno a metà mese, quando finalmente si dovrebbe assistere alla progressiva avanzata di una circolazione d’aria più mite: la figura anticiclonica tra Isole Britanniche e Penisola Scandinava verrebbe sostituita da una rinascita della Bassa Pressione d’Islanda, mentre tra la Spagna ed il Mediterraneo Occidentale si affaccerebbe l’alta pressione delle Azzorre, sinonimo di condizioni meteo migliori con relativo addolcimento delle temperature causato dall’aria più mite oceanica.
La tendenza a lunghissimo termine (step di previsione dal 16 al 20 Marzo), stante il nuovo quadro barico, vedrebbe pertanto il ritorno deciso delle perturbazioni oceaniche sul contesto europeo, mentre le regioni mediterranee risulterebbero parzialmente protette da uno scudo anticiclonico. Ci attende quindi un probabile periodo mite, dettato dal flusso zonale senza la prevista ingerenza di correnti calde africane.