Dopo un periodo abbastanza incoerente e complesso ha ripreso il suo viaggio verso la fase 7 ed, a seguire, è entrata nell’attuale fase 8 in questo inizio di Aprile.
La Madden Julian Oscillation è un importante indice per la previsione del tempo nelle zone
Tropicali ed intertropicali che, a differenza delle zone temperature, non subiscono l’azione diretta delle profonde onde alto-troposferiche di Rossby le quali, interagendo con i sistemi della bassa troposfera, danno vita alla comune instabilità baroclina.
Il moto della Mjo, maggiormente attiva nei pressi dell’Oceano Indiano e Pacifico, risulta essere fondamentale per conoscere le variazioni del vento, delle SST marine, dell’opacità e delle precipitazioni ergo, in poche parole, per prevedere il tempo delle zone interessate.
Attraverso l’opacità e quindi tramite le radiazioni solari(OLR) si possono capire i meccanismi di questo index teleconnettivo e la variazione sia del suo ciclo che, ovviamente, del tempo equatoriale e tropicale.
In queste aree le piogge avvengono quasi esclusivamente tramite azione convettiva perciò la superficie dei cumuli è mediamente fredda quindi l’OLR viene evidenziato nella sua variazione uscente che evidenzia, laddove i valori sono più bassi (solitamente inferiori a 200 e colorati di blu) le zone con maggior attività piovosa.
L’esame dell’OLR può avvenire su scala giornaliera per evidenziare un determinato evento atmosferico o una particolare zona ma, grazie alla tecnologia, può prendere in esame un periodo anche di 200 e più giorni, mettendo in mostra le località con maggior variabilità interstagionale.
Grazie all’esame di questo parametro possiamo capire l’andamento dell’onda della madden che avviene secondo lo schema della figura allegata.
Le zone dove è possibile escursione termica liberano onde corte di radiazione ed, in queste aree, anche le correnti di easterlies si indeboliscono; c’è evaporazione ed i venti convergono l’umidità nelle zone di maggior attività dove è presente la circolazione anomala indotta dalla MJO (frecce verdi vuote).
In queste aree con convenzione forte si sviluppano i temporali e le piogge (immagine gialla).
Il ciclo riprende.
Come abbiamo detto all’inizio dell’editoriale, la Mjo è in fase 8 e questo comporta una azione piovosa che dovrebbe interessare la parte sud dell’Australia e gran parte della fascia equatoriale e tropicale dell’Africa, sino ad interessare attraverso le alterazioni alla Cella di Hadley diverse aree dell’Europa.
Però, vista la fase incoerente della Madden, è probabile che in questa primo atto del mese di Aprile regni un regime anticiclonico con deboli infiltrazioni ed attività termo-convettiva pomeridiana, in attesa che un maggiore slancio dell’onda intertropicale sblocchi una situazione legata all’erezione dell’alta azzorriana verso nord, in probabile allaccio futuro con un ITCZ in ripresa netta.
Difatti, se un viaggio della MJO verso le fasi 2-3 può portare nuove azioni meridiane (in seguito allo sblocco evolutivo di un’area anticiclonica indiana con interferenze pacifiche-ENSO), al contempo si potranno ravvivare le condizioni termiche della fascia intertropicale africana, con innalzamento dell’area interessabile e promontori di matrice africana allungati verso nord.
A ciò aggiungiamo che il periodo attuale segnala il lento spegnimento delle azioni longitudinali delle onde rossbyane, favorendo le dinamiche dei cut-off, spesso responsabili di richiami caldo-umidi; nel contesto europeo, dove si nota l’erezione probabile di un’alta scandinava, il proseguo del mese potrebbe essere così definito:
-prima metà del mese instabile, con attuale interferenza anticiclonica ed azioni umide e convettive
-seconda metà interessata da una sostanziosa azione alto-pressoria preludio di maggiori scambi meridiani.