Le prime luci dell’alba hanno visto, oltre ai raggi del sole, il bagliore di qualche lampo nelle regioni Nord orientali. Si tratta dei rimasugli dell’intensa perturbazione atlantica transitata sull’Europa centro settentrionale e che ha provato ha forzare la tenuta anticiclonica. Un tentativo che possiamo considerare vano, ma che in fondo è riuscito a smuovere un’atmosfera altrimenti statica da troppi giorni.
Rammentiamo, cari lettori, che gran parte del Mediterraneo è inserito all’interno di un dominio anticiclonico fiorente. La matrice è in prevalenza oceanica, quindi non troppo calda, ma c’è un settore – quello occidentale, quindi la Penisola Iberica – ove invece si avvale di una radice subtropicale. Significa che in quei Paesi risale aria molto calda e le temperature sono ben più alte di quanto lo possano essere nel nostro Paese.
Dicevamo della perturbazione. Giusto nominarla perché al di là degli effetti apportati in Italia, su diversi Paesi d’Europa – Germania, Olanda e Polonia soprattutto – ha causato una violentissima ondata di maltempo. Più che di piogge è lecito parlare di veri e propri diluvi, accompagnati da temporali di inaudita violenza e raffiche di vento. Il maltempo ha coinvolto, sempre con tinte forti, anche la Svizzera.
E l’Italia? Beh, chi sta al Nord avrà vissuto una domenica dai due volti. Inizialmente è stata una splendida giornata d’Estate, o quasi. Le prime nubi che fluivano al Nordovest erano medio alte e come tali assolutamente innocue. La loro importanza era legata al fatto che rappresentavano le avvisaglie dell’ingresso del fronte temporalesco. Fronte che arrivò in serata e lentamente si propagò in direzione est apportando fenomeni a cominciare dalle Alpi e proseguendo con le zone pianeggianti.
Le precipitazioni che abbiamo indicato al Nordest, che coinvolgono esclusivamente Veneto e Friuli, cesseranno nelle prossime ore e verranno sostituite da ampie schiarite. La nuvolosità si attarderà sui rilievi alpini, ove si potranno verificare altri acquazzoni.
Nubi, in genere di tipo medio alto, si stanno dirigendo nel Centro Italia e in Sardegna. E’ evidente come si sfaldino a contatto con l’Anticiclone, ciò nonostante riusciranno a recare parziali annuvolamenti e a distendersi occasionalmente anche al Sud Italia. Quel che è importante dire è che vi sarà l’intrusione di piccole iniezioni instabili alle alte quote dell’atmosfera, il ché sarà sinonimo di annuvolamenti a sviluppo verticale su alcune aree della dorsale appenninica.
Gli annuvolamenti più minacciosi dovrebbero interessare i rilievi della Lucania e dell’entroterra Calabro, producendo brevi focolai temporaleschi. Non è escluso che anche le zone interne insulari, in particolare quelle della Sardegna orientale – un po’ come avvenne ieri – potrebbero risultare coinvolte da acquazzoni di breve durata.
I venti si manterranno deboli, spesso variabili o a regime di brezza. E’ probabile tuttavia che su Sardegna e Sicilia si manifestino temporanei rinforzi dai quadranti occidentali. Le temperature, egualmente, non dovrebbero registrare cambiamenti sostanziali salvo forse qualche lieve calo laddove la nuvolosità risulterà un po’ più insistente. Diciamo che comunque si manterranno al di sopra della norma.