Finalmente un po’ di normalità:
il transito del vortice freddo, rapido, ha avuto l’onere e il merito di ripristinare temperature che ben si addicono alla prima decade di dicembre. Il calo è stato importante, ma progressivo. Abbiamo scongiurato l’ennesimo shock termico e soprattutto le eventuali manifestazioni atmosferiche estreme osservate nel recente passato. L’ottima notizia è che il surplus termico dei nostri mari sta scemando, ma sarà bene non abbassare la guardia perché i temporali potrebbero manifestarsi anche nei prossimi giorni.
La prima neve a bassa quota:
il graduale raffreddamento è sfociato nel transito di un vortice polare proprio in queste ore. In termini di maltempo gli effetti non sono univoci ed anzi, su alcune regioni non ci si accorgerà neppure della sferzata instabile. Ciò che accomunerà un po’ tutti è il vento, in rapida accentuazione dai quadranti settentrionali: Grecale e Tramontana. L’esposizione ai venti, dettata dall’orografia, fa si che localmente si stiano manifestando effetti precipitativi importanti e l’aria fredda affluita è servita ad apportare le prime nevicate a bassa quota. Liguria e Piemonte stanno ricevendo nevicate in collina, mentre sulla dorsale appenninica si potrà scendere localmente sotto i 1000 metri. Altrove nevicherà a quote maggiori, ma comunque consone al periodo.
Un nuovo ruolo per l’Alta delle Azzorre:
il cambio circolatorio è stato innescato da importanti dinamiche a carico di due tra le più importanti figure bariche del nostro emisfero: l’Alta delle Azzorre e il Vortice Polare. In tema anticiclonico registriamo un rientro strutturale in posizione più consona alle lande d’origine ed osservando le proiezioni modellistiche a lungo termine scorgiamo una tenace collocazione a ridosso dell’Europa occidentale. Da quella porzione di continente ecco che eventuali blocchi atlantici, in grado di catapultarci nel clima artico, partirebbero con maggiore facilità.
Temperature in aumento:
il ritorno dell’Atlantico produrrà un rialzo delle temperature su tutte le nostre regioni. Si tornerà di qualche grado al di sopra delle medie stagionali, perché probabilmente avremo nuovamente a che fare con un impianto circolatorio meridionale. Inizialmente lo sfondamento ciclonico avverrà sulla Penisola Iberica e solo in un secondo momento traslerà verso est coinvolgendoci più direttamente e permettendo un rientro nella normalità termica.
Scambi meridiani:
la dinamicità accennata in apertura sfocerà presumibilmente in nuovi affondi nord atlantici o addirittura artici. L’entità del freddo dipenderà essenzialmente dall’entità del blocco anticiclonico e dall’eventuale ricompattamento del Vortice Polare. Due elementi che andranno valutati in corso d’opera, ma quel che possiamo dirvi al momento è che probabilmente avremo altre incursioni d’aria fredda a ridosso o durante le festività natalizie.
Focus: evoluzione sino al 23 dicembre 2014
Il tempo registrerà un miglioramento fin dalla giornata di domani, eccezion fatta per l’estremo Sud laddove persisteranno nubi e fenomeni localmente intensi. I venti soffieranno intensamente, dai quadranti settentrionali, e farà freddo. Da giovedì avvertiremo un graduale aumento delle temperature, aumento che si percepirà maggiormente durante il fine settimana quando interverranno venti meridionali e si riproporranno nubi via via più consistenti tra Nord e tirreniche. Dopo le nubi arriveranno anche le piogge, a causa della traslazione verso est dell’ampia depressione atlantica.
La settimana precedente il Natale potrebbe proporci una prosecuzione dell’instabilità nord atlantica, ma non possiamo escludere nuovi apporti d’aria fredda stavolta di origine artica.
Evoluzione sino al 28 dicembre 2014
Le festività natalizie sembrerebbero potersi orientare verso un tipo di tempo relativamente freddo e instabile, confermando le linee evolutive percorse da alcuni tra i più autorevoli modelli di previsione.
In conclusione.
Inverno che al momento sta rispettando la tabella di marcia e che sembrerebbe voler proseguire sulla strada della normalità anche nelle prossime settimane. L’Atlantico, a nostro avviso, non sembrerebbe avere le carte in tavola per riprendersi lo scettro definitivamente.