Le carte elaborate dai principali centri di calcolo hanno smorzato il debole temporaneo peggioramento atteso tra Venerdì e Sabato, ad opera dello scivolamento della coda di un fronte nuvoloso di provenienza atlantica, in seno ad un’ondulazione depressionaria sul Centro Europa. Il modello ECMWF, fin da ieri, aveva delineato un transito del fronte più timido, secondo uno schema su cui si sono allineate quest’oggi anche le GFS.
Quali le zone più esposte a qualche pioggia? Inizialmente i settori tirrenici e le aree del Nord esposte al flusso umido pre-frontale sud/occidentale, mentre in seguito il fronte scivolerà sulle adriatiche, attivando un po’ d’instabilità sull’Appennino. Il tutto è reso più chiaro dalle mappe in basso, che mostrano le proiezioni per le giornate di Giovedì, Venerdì e Sabato, anche se al momento i dettagli appaiono ancora prematuri.
Lungo termine La residua instabilità del fine settimana sarà però accompagnata da una ripresa barica, nuovamente di matrice sub-tropicale, com’era stato correttamente anticipato ieri dal modello di Reading. La risalita del supporto anticiclonico nord-africano sull’Italia troverà ragion d’essere a causa dell’isolamento di un nucleo ciclonico d’origine atlantica sulla Penisola Iberica.
Notevoli dubbi s’insinuano sull’evoluzione del lungo termine a 7-10 giorni, cioè per l’inizio della prossima settimana. Le mappe di Reading insistono sugli affondi depressionari nord-atlantici meridiani diretti ad ovest, sulla Penisola Iberica, ove si avrebbe l’isolamento dell’ennesimo vortice di Bassa Pressione (si veda a tal proposito la prima mappa in basso). Il modello americano GFS individua invece la possibilità che il tentativo di affondo depressionario nord-atlantico, dopo aver agganciato il cut-off iberico marocchino, possa portarsi più direttamente sulle nostre regioni, come si evince dalla sovrapposizione delle tendenze multimodel (prognosi previsionale complicata, visti i tre tipi d’evoluzione diversi previsti dalle ECMWF, dalle GFS e dal run di controllo delle GENS).