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Ribaltone meteo, cambia tutto. Cosa è successo e cosa accadrà in Italia

di Massimo Aceti
07 Ott 2014 - 13:02
in Senza categoria
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Dopo un mese di settembre dalla molteplici facce, tra fasi calde e altre instabili o perturbate, e con temperature mediamente poco oltre la media mensile, ottobre è iniziato con un’Italia spaccata a metà, ma questa volta, rispetto alla consuetudine, al contrario, con il sole e il clima mite al Nord ed una fase fortemente perturbata al Sud, a causa dell’instaurarsi sul Mediterraneo occidentale, in estensione poi ai bacini libico e ionico, di una vasta area instabile in cui si sono sviluppati grossi sistemi temporaleschi.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito a diversi di questi forti episodi temporaleschi, dalla Sicilia orientale, alla Calabria, dalla Sardegna meridionale al Basso Adriatico.

Il maltempo è stato diffuso e le piogge sono state intense anche laddove non si sono scatenati veri nubifragi. In Puglia, in tre giorni sono caduti 90 mm di pioggia a Santa Maria di Leuca e 66 a Brindisi, 65 in cinque giorni a Bari.

In Molise, Termoli ha ricevuto 127 mm di pioggia, in gran parte in poche ore.

In Sicilia, a parte le zone più colpite dai nubifragi, di cui abbiamo trattato a parte, si possono segnalare 64 mm di pioggia a Gela e 38 a Palermo Punta Raisi.

Al contrario al Nord e negli ultimissimi giorni, dopo i temporali di inizio mese, anche al Centro, si è beneficiato di un clima prevalentemente soleggiato e mite, anche se qualche temporale non è mancato.

La Liguria è stata probabilmente la regione che più di tutte ha beneficiato di una parentesi quasi estiva, con temperature giornaliere spesso oltre i 25 gradi e notturne poco sotto i 20, solo poco più basse di quelle avute nei mesi centrali dell’estate. Una stagione estiva, dopo già un settembre molto soleggiato e dopo luglio e agosto al contrario spesso instabili e nuvolosi, che si è allungata ai primi giorni di ottobre, ma che proprio oggi ha subito un brusco stop e anche nei prossimi giorni proprio l’area ligure sarà la maggiormente esposta al rischio di forti precipitazioni.

Il vasto fronte atlantico che il 10 ottobre irromperà sull'Europa, verrà bloccato nel suo incedere verso est dall'anticiclone africano. Notare le piogge prefrontali su Nord-Ovest e Nord-Est

Sì, perché mentre in gran parte d’Italia torna l’Estate (o quasi), al Nord-Ovest giunge l’Autunno, non quello freddo, ma quello piovoso o dai cieli grigi.

Il Mediterraneo occidentale diventerà infatti terra di scontro tra due masse d’aria opposte, quella fresca e umida nord-atlantica, che affonderà in area iberica, e quella calda e secca (all’origine) africana che risalirà verso l’Italia e addirittura oltrepasserà le Alpi. Uno scenario che in parte abbiamo già vissuto a fine settembre.

Riuscirà questo muro caldo ad impedire l’evoluzione verso levante delle perturbazioni atlantiche? Quanto più tale muro sarà coriaceo da scalfire, tanto più c’è il rischio che in talune zone, che possiamo individuare tra il nord-est della Spagna e il nord-ovest d’Italia (arco del Mediterraneo nord-occidentale) si possano scatenare intense e persistenti precipitazioni.

Il 13 ottobre la saccatura atlantica non sarà riuscita ad evolvere verso est, per l'opposizione del

A tal proposito, l’ultimo aggiornamento del modello GFS fa intravedere la possibilità che questo blocco anticiclonico subtropicale possa essere penetrato dai fronti atlantici all’inizio della prossima settimana, in questo caso si ridurrebbe il rischio di piogge persistenti, ma aumenterebbe quello di temporali frontali, brevi ma molto intensi.

Stiamo comunque entrando nel periodo statisticamente più piovoso per molte regioni italiane, che si concentra tra ottobre e dicembre, e le piogge prima al Nord, poi man mano che la stagione avanza, sempre più verso Sud, e sempre più legate al transito dei fronti atlantici piuttosto che alle gocce fredde come avvenuto fino ad ora, è probabile che diventino più diffuse e frequenti. Poi, da fine novembre, inizierà l’avvio delle grandi manovre invernali.

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