La vistosa ferita ciclonica che si è aperta su parte dell’Europa e del Mediterraneo non guarirà molto presto, con ripercussioni che potrebbero addirittura protrarsi fino in prossimità di metà Maggio. Cosa dobbiamo attenderci? Il vortice ciclonico mediterraneo, impossibilitato a spostarsi verso est, tenderà pian piano a risalire verso nord, portando il proprio perno più attenuato sul cuore dell’Europa Continentale, dove verrà attratto da nuove sortite depressionarie legate ad allunghi del Vortice Polare. Rammentiamo infatti che la ciclogenesi sul bacino occidentale del Mediterraneo si è generata a seguito dell’affondo incisivo di una saccatura nordica supportata da aria artica, sotto la regia dell’anticiclone atlantico disteso in senso meridiano.
In virtù di questa situazione, l’evoluzione per i prossimi giorni resterà ampiamente intricata, con l’Italia penalizzata dalla scia instabile apportata dal flusso sud/occidentale, laddove verranno a crearsi costanti contrasti termici. L’instabilità sarà sollecitata in particolare sul Nord Italia, che si troverà più vicino alla circolazione depressionaria continentale, mentre sul Sud si farà sentire a tratti il respiro caldo e debolmente anticiclonico in risalita dal Nord Africa. Questo scenario potrebbe restare più o meno lo stesso anche per i primi giorni della prossima settimana, come possiamo intuire dalle mappe riferite al giorno 11 Maggio: in questo frangente il cuore della depressione, peraltro in accentuazione, potrebbe portarsi ancor più a nord, ringalluzzito da ulteriori apporti d’aria artica: l’ampiezza della falla ciclonica, con condizioni fresche ed instabile, potrebbe inglobare oltre mezza Europa.