Da un punto di vista lessicale, l’eccezionale è qualcosa che non trova riscontro, che non ha precedenti, un’unicità quasi. Per quel che riguarda la cronaca meteorologica in tempi di presunto riscaldamento globale, spesso i mezzi d’informazione abusano del concetto, poiché in tanti casi anche i dati più eclatanti non risultano tali se ancorati al contesto storico.
La premessa serve per dire che il record di temperatura massima registrato il 2 luglio alla base italo francese Concordia avrebbe i caratteri per essere definito eccezionale, se non esistesse un precedente tale da limitarne l’enfasi. Ecco i dati:
2 luglio 2009 -27,2 °C
16 agosto 2008 -27,7 °C
Nel semestre freddo (e nel cuore dell’inverno australe) questi valori sono atipici per il Plateau Antartico, ma le avvezioni di marca oceanica che interessano il tavolato di Dome C hanno, evidentemente, un’intensità superiore a quelle che si riscontrano in altre aree. In oltre mezzo secolo di osservazioni, per esempio, alla base americana del Polo Sud geografico le massime registrate per i due mesi in questione sono:
16 luglio 1986 -33,7 °C
3 agosto 1963 -32,8 °C
Alla base russa Vostok invece:
31 luglio 1977 -34,0 °C
4 luglio 1982 -34,0 °C
26 agosto 1985 -33,9 °C
La ‘facilità’ con cui Concordia supera, nel semestre freddo, la soglia dei -30 °C, è testimoniata dai dati della stazione automatica americana Dome C II, distante qualche decina di chilometri, dove il 2 luglio si sono toccati i -26,8 °C (2130 UTC).
Per la cronaca, il 2 luglio massime abbastanza elevate anche a Vostok con -44,7 °C. La stazione automatica australiana di Dome Argus invece, il 3 luglio ha registrato una minima di -71,0 °C.