La situazione che ci mostra il modello inglese, pur sembrando caotica, indica dei segnali molto chiari.
La carta in questione vede realizzarsi le possibilità di una particolare configurazione del vortice polare, disegno che potrebbe ancora interagire e portare flussi freddi/freschi da NNE ed in direzione del bacino centrale del Mediterraneo .
Ipotesi sempre valida, ma che pone in ogni caso delle probabili alternative a questa possibile evoluzione .
Una depressione ad ovest delle coste spagnole, dovuta ad un allungamento delle correnti di matrice nord europea, potrebbe far scivolare l’intero flusso verso le coste atlantiche, provocando uno shift molto marcato ed alimentato da una disposizione delle correnti (fredde) in trasversale: NNE/SSW.
Tutto ciò (alternativa) significherebbe il formarsi di una ampia goccia fredda a largo delle coste portoghesi e, di contro, una risposta ad est di detta configurazione, di chiara origine “basso mediterranea”.
Un promontorio anticiclonico che andrebbe a conquistare, via via, prima il basso Mediterraneo, poi l’intera nostra Penisola.
Quindi una situazione diametralmente opposta a quella che abbiamo vissuto sino a questi giorni, con una rigonfiamento, preceduto da un’avvezione calda, dell’ HP di matrice sub tropicale.
Siamo giunti quindi ad una situazione estremamente delicata in cui il fattore “ciclico di persistenza” potrebbe perdere di efficacia e cedere il passo ad una soluzione molto più stabile e certamente nettamente più mite.
Per “decretare” questa seconda tesi, tuttavia, dobbiamo sempre seguire in primis l’andamento di questa attuale goccia fredda e, soprattutto, quale sarà l’elaborazione del modello ECWMF nella sua prossima emissione.
Se si porrà ancora in essere “l’insistenza” di queste ampie ondulazioni, con la persistenza di un anticiclone “troppo a nord”, dobbiamo derogare l’ingresso della primavera di almeno altri 7/10 gg.