Il campo d’alta pressione sull’Europa Centro-Orientale sta cedendo di schianto, scardinato dall’incedere di un’estesa perturbazione da ovest, quest’ultima orchestrata da un motore di bassa pressione posto con due differenti minimi di pressione ravvicinati sul Regno Unito. Il sistema perturbato è seguito da aria moderatamente fredda, come si vede da quelle nubi irregolari a celle che stanno transitando in Francia apportando vivace variabilità, tanto che nelle regioni del Limousin, dell’Auvergne e del Rhone-Alpes è tornata a cadere la neve fino a quote relativamente basse, attorno ai 700 metri.
La perturbazione a carattere freddo ha raggiunto le nazioni centrali europee, coinvolgendo anche il Benelux, parte della la Germania e la Danimarca, spazzando letteralmente via quella massa d’aria calda ancora presente, insieme all’alta pressione costretta a spostarsi verso est. A tal proposito, fra i valori più elevati odierni citiamo le punte di 25 gradi raggiunte sulle nazioni della Ex Jugoslavia ed in particolare fra Serbia e Bosnia, ma risultano degni di nota i 23 gradi di Salisburgo ed i 24 di Monaco, raggiunti proprio poco prima dell’ingresso della perturbazione che ha portato ad un brusco abbassamento delle temperature.
L’Italia Settentrionale è coinvolta dalla parte terminale del serpentone nuvoloso, mentre il resto della Penisola non è certo minacciato dalla perturbazione e risente in pieno dell’azione di richiamo d’aria calda di matrice nord-africana, con punte di temperatura fino a 24-25 gradi in Campania.
Le maggiori precipitazioni hanno colpito le aree alpine nord-occidentali, in particolare le zone dell’Alto Piemonte, ove si sono attivati a fine mattinata nuclei temporaleschi autorigeneranti. Il grosso del ramo temporalesco, dopo essere transitato sul Canton Ticino, sta ora interessando buona parte della fascia dell’Alta Lombardia, con riferimento specifico alle zone alpine e prealpine del bergamasco.