Gli anticicloni sembrano aver smarrito quella forza che spesso li contraddistingueva ogniqualvolta si misuravano con il Mar Mediterraneo: il nostro mare sembrava l’ideale terreno d’appoggio per le alte pressioni che, anche nel semestre freddo, potevano prolungare la propria presenza quasi indiscussa anche per settimane. Ora le fasi anticicloniche somigliano sempre più a brevi fiammate ed il Mediterraneo funge da calamita per le perturbazioni, un vero e proprio attrattore di vortici ciclonici che sguazzano felici e in qualche caso bloccano la loro evoluzione proprio sull’Italia.
In queste condizioni il maltempo può far male ed è quello che è successo negli ultimi giorni: la crisi perturbata di quest’inizio settimana si sta finalmente chiudendo grazie ad un promontorio anticiclonico che spinge dall’Iberia. Si tratterà di una rimonta anticiclonica piuttosto decisa che, coadiuvata da elevati geopotenziali, farà sentire la propria presenza sull’Italia, specie al Nord: l’alta pressione nel periodo autunno-inverno è anche sinonimo di nebbie, attese in intensificazione nei prossimi giorni con l’innegabile contributo degli alti contenuti d’umidità nei bassi strati a seguito delle ultime abbondanti precipitazioni.
Nonostante la dirompente espansione di un anticiclone piuttosto forte a tutte le quote, le prospettive indicano che tale figura stabilizzante decadrà molto facilmente: il bordo settentrionale anticiclonico verrà infatti gradualmente eroso dal progressivo abbassamento delle correnti perturbate atlantiche che troveranno modo di attecchire a partire da domenica sui mari italiani generando una configurazione ciclonica.
Due diverse perturbazioni, correlate nella medesima configurazione, attaccheranno l’Italia nella giornata festiva, ma il quadro evolutivo per l’inizio della prossima settimana non è ancora chiaro: vi sono infatti notevoli discrepanze fra i due modelli matematici più attendibili a disposizione. In alto le GFS mostrano un affondo perturbato atlantico più ad ovest dell’Italia verso l’Iberia ed il Marocco, con il nostro Paese che solo in parte risentirebbe dell’influenza ciclonica. Diversa e molto più suggestiva (ma non per questo da considerarsi meno attendibile) l’ipotesi suffragata dalle ECMWF (si veda la mappa in basso) con una profondissima depressione (bassissimi geopotenziali) sull’Europa Occidentale, i cui tentacoli perturbati influirebbero pesantemente anche sull’Italia.