Ripensare a quelle che erano le estati in un recente passato, fa personalmente un certo effetto. Allora si attendeva giugno certi che il bel tempo non ci avrebbe abbandonato almeno fino ad agosto. Sicuri che le temperature non sarebbero mai state eccessive, se non per brevi periodi di tempo.
E magari alle tv seguivamo curiosi le notizie riguardanti eventi meteorologici estremi su altri Paesi dell’Europa, considerati all’epoca lontani anni luce dal mite clima Mediterraneo. Ma non mancavano certo i momenti di preoccupazione, allorquando giungevano voci riguardanti pesanti ondate di caldo sulla vicina Spagna o magari sulla Grecia e la Turchia.
Tutto ciò ci poneva dinanzi ai primi veri interrogativi sul tempo del futuro. Se mai fosse stato possibile ritrovarsi in simili condizioni qui in Italia, la terra del sole. Ma intanto il tempo passava e come scanditi da un orologio giungevano i temporali del dopo ferragosto a sancire la fine “quasi definitiva” dell’estate. Si attendeva il pomeriggio, certi che a quell’ora si sarebbe scatenato il solito acquazzone condito da tuoni e fulmini.
Si potevano osservare in cielo i primi stormi disegnare la tipiche figure di saluto, preludio alla migrazione in terre più calde, lontani dal grigiore e il bagnato dell’autunno imminente. Ma tutto sembrava scontato, quasi monotono. Le stagioni correvano senza particolari scossoni. Le piogge e il sole si alternavano nel classico balletto nuvoloso Ovest-Est.
Il tempo intanto passava e i primi segnali di un cambiamento erano alle porte. Piogge intense sempre più frequenti, lunghi periodi di siccità, fasi calde oltre la norma, persino al di fuori dell’estate. E poi gli inverni, meno nevosi così come poco rigidi. E da qui le prime domande: che stava accadendo? Le riposte giungevano dalla tv, con riferimento agli imminenti quanto catastrofici cambiamenti climatici ad opera della scellerata azione distruttiva dell’uomo.
Ma gli anni corrono e l’alba del nuovo millennio porta con sé una certezza oramai consolidata. L’estate vera, quella mediterranea, è andata persa. La circolazione cambia e noi possiamo solo osservare tale mutamento. Non sappiamo ancora quali siano le cause, certo è che l’estate non è più quella di una volta.