La presenza di un’area di bassa pressione quasi stazionaria sul Mediterraneo Centrale ha provocato, come risposta sul lato orientale della stessa, l’innesco di caldi venti sudoccidentali (khamsin) che hanno soffiato dall’entroterra sahariano verso l’Egitto orientale e parte del Medio Oriente.
Al Cairo, capitale egiziana, la temperatura massima di venerdì 28 è stata 28,0°C, 10°C oltre la media delle massime di gennaio. Alle 12 GMT di sabato la temperatura ha toccato i 28,6°C. Da notare che 3 ore prima la visibilità era di soli 5000 metri in città, a causa della sabbia portata dal vento. A Kharga, oasi a sudovest della capitale, venerdì si sono toccati i 30,6°C.
Sabato da segnalare anche le massime, in Israele, di 29°C all’aeroporto Ben Gurion e 27°C a Eilat (stessa temperatura nella dirimpettaia Aqaba, in Giordania). In Siria massima 25°C a Latakia, in Libano toccati i 27°C a Beirut.
In Turchia l’onda calda è arrivata attenuata (sulla costa sud raggiunti comunque i 21°C a Finike sabato), ma localmente le temperature sono state molto elevate per la presenza dio effetti favonici. A Trabzon, sul Mar Nero, massima di 24,3°C sabato 29, a causa appunto dei venti caldi di caduta dall’altopiano. La media delle massime di gennaio è 10°C, il record storico 26°C. Altre notevoli conseguenze dell’avvezione calda le massime di 15,4°C ad Ankara (953 m), la cui media delle massime di gennaio è 1°C, e di 21,4°C a Larnaca, Cipro. Per Ankara si tratta di record, il precedente di gennaio era 11°C.
L’avvezione calda è ben evidente dalle carte a 850 hpa (circa 1500 metri). Sia sabato alle 12 GMT che domenica alle 6 GMT si nota la +20°C invadere la parte sudoccidentale dell’Egitto, mentre la +15°C abbraccia tutto il paese, ma anche il sud di Israele e Giordania.