Quel che sta accadendo su gran parte dell’Europa Centro-Occidentale assomiglia non poco agli scenari che vediamo di frequente sulla Pianura Padana e che abbiamo peraltro visto a più riprese nello scorso mese di gennaio: ci stiamo riferendo agli scenari anticiclonici, che immobilizzano l’aria e mantengono il freddo.
Un corposo anticiclone, già dalla fine della scorsa settimana, si è esteso dalle Isole Britanniche verso il Centro Europa, insediandosi laddove qualche giorno prima erano presenti masse d’aria fredde d’estrazione artica. La stessa area di alta pressione, per la sua stessa posizione piuttosto alta, ha contribuito sul proprio bordo meridionale a richiamare masse d’aria fredda orientali tra le aree alpine l’Europa Continentale.
Per questi motivi, nonostante l’assenza di qualsivoglia assalto artico, sull’Europa Continentale il clima resta molto rigido: valori notturni dovunque sottozero, non solo sulle nazioni balcanico-danubiane (ove si scende anche facilmente a doppia cifra), ma anche tra la Francia (-5°C a Parigi) e le Isole Britanniche. Questa persistenza del freddo è aggravata da due fattori concomitanti: il rafforzamento delle inversioni termiche con formazioni di nebbioni persistenti (impediscono la significativa risalita delle temperature in pieno giorno) e l’assenza totale di miti contributi di matrice oceanica.