METEO STORICO: i cicloni si possono classificare in vari modi, anzitutto c’è la scala Suffer-Simpson che dà un’indicazione della violenza del vento, e quindi della vera e propria “forza” dell’uragano.
Nell’ambito di questo sistema possiamo notare come, in realtà, non c’è stato un aumento delle tempeste più violente negli ultimi decenni, il numero sembra stazionario o addirittura in lieve diminuzione.
Poi c’è la classificazione a seconda del danno causato dalla tempesta, e, purtroppo, questi sono in costante aumento, le infrastrutture e le abitazioni crescono, aumentano i terreni abitati, e di conseguenza i danni sono sempre maggiori di anno in anno.
Infine, c’è un terzo modo, quello, purtroppo, di quantificare le vittime causate dalla tempesta.
Al primo posto di sempre, allora, rimane il grande Ciclone Bohla, che colpì il 12 Novembre 1970 il Golfo del Bengala, causando oltre 500 mila vittime.
Al secondo posto il Ciclone Hoogly, che colpì India e Bangladesh nel 1737, provocando 300 mila vittime, così come il Tifone Haiphong, che colpì invece il Vietnam nel 1881, con 300 mila vittime.
Da segnalare anche il Ciclone Backerganj, che nel 1584 colpì il Bangladesh causando 200 mila vittime.
Per trovare anni più recenti occorre andare indietro al nono e decimo posto, occupati dal Ciclone 02B che colpì il Bangladesh il 5 Maggio 1991, e quello Nargis che colpì il Myanmar il 3 Maggio 2008, causando 138 mila vittime.
Notiamo, quindi, a parte il disastro del 1970, che il maggior numero di vittime sia avvenuto in passato, anche lontano, malgrado la popolazione fosse di gran lunga inferiore all’attuale nelle zone che vengono solitamente colpite da questi fenomeni.
Forse per il miglioramento dei mezzi di soccorso, delle infrastrutture, degli allarmi preventivi?
Ma forse è anche possibile che alcune grandi tempeste del lontano passato fossero maggiormente distruttive delle attuali.