In questi giorni di vacanza mi è capitato di parlare con tante persone sul tempo meteorologico del ponte festivo, caratterizzato da tempo variabile e, diciamolo pure, da molto fresco sia al mattino che durante le ore serali. In tanti mi hanno detto di non ricordare un’estate così ricca di vento se non tempo fa.
Ma quel che ha destato più interesse è il sentire alcuni paragonarla a quella del 2002. Non tanto come precipitazioni, quanto per il fresco che a più riprese ha interessato le nostre zone. Scenario che naturalmente si può adattare a gran parte della nostra Penisola.
E proprio nella serata di ieri, parlando con una persona anziana, ho sentito qualcosa che ha destato curiosità non solo nel sottoscritto ma in tante persone che condividevano la stessa conversazione. La causa? Il sentir paragonare questa stagione estiva a tante altre che interessarono la nostra Penisola tra gli anni 60 e 70.
Chiaro allora che, preso atto di cotanta saggezza, è sorta spontanea la domanda su quelle che furono le stagioni autunnali ed invernali di quel non troppo lontano periodo. La risposta è stata quella che forse, trattando quotidianamente la meteorologia, mi aspettavo. Ossia che ne seguirono stagioni molto piovose, fredde e nevose.
Ora, esistono attualmente modelli di previsione stagionale che provano a delineare le tendenze future e spesso ci si fa riferimento per soddisfare la curiosità nostra e quella altrui. Però va detto che spesso i nostri avi tracciavano previsioni alquanto affidabili prescindendo totalmente dai mezzi messi oggi a nostra disposizione.
Detto ciò, potremo lasciarci con una riflessione che poi non è altro che un interrogativo. E se il tempo stesse azzerando le lancette del proprio orologio per ripartire da zero?