Maltempo di stampo autunnale:
ne discutemmo nei precedenti editoriali, sottolineando come la configurazione in graduale consolidamento possedesse peculiarità tutt’altro che primaverili. A prescindere dal profilo termico, che analizzeremo a breve, preme rimarcare l’intensità e la persistenza delle precipitazioni su alcune regioni. Non a caso è tornata d’attualità l’allarme alluvione, in particolare sul Veneto a causa del rapido rigonfiamento di fiumi e torrenti. Purtroppo dobbiamo registrare una vittima nel Veronese, un uomo rimasto intrappolato all’interno di una rimessa inondata dalla furia dell’acqua.
Europa double-face:
l’Italia si trova nel mezzo di una complessa configurazione barica che vede contrapporsi possenti strutture anticicloniche e la ben nota depressione iberica. Ad ovest prevale il regime ciclonico, che sino all’altro ieri si avvaleva dei supporti d’aria fredda provenienti dall’Artico. Non a caso è ricomparsa la neve sui rilievi di Spagna e Francia, senza scordarci delle fioccate a quote meno che collinari in diverse zone del Regno Unito. Oltre l’Adriatico, invece, prosegue l’afflusso d’aria caldo-umida dal Medio Oriente, carburante vitale all’immensa struttura anticiclonica che offre una resistenza difficilmente contrastabile nella naturale progressione verso levante degli impulsi perturbati provenienti da ovest.
Netta contrapposizione termica:
diamo cenno del profilo termico, perché nonostante prevalgano le correnti meridionali un po’ ovunque, ci sono regioni dove la colonnina di mercurio fa registrare valori estivi mentre su altre il rialzo ha avuto minore impatto tant’è che sulle Alpi è ricomparsa la neve a quote decisamente interessanti (localmente addirittura sui 1300/1400 metri). L’altalena termica è destinata a proseguire almeno sino alla metà della prossima settimana, quando potrebbe subentrare una temporanea rimonta anticiclonica che andrebbe a ripristinare valori superiori alla norma un po’ ovunque.
Ancora piogge:
purtroppo ci aspettiamo il passaggio di altri impulsi perturbati, i cui effetti si esplicheranno principalmente al centro nord. Acqua su acqua, che date le condizioni di partenza andrà ad acuire danni e disagi. Pesanti quelli al comparto agricolo, ma non scordiamoci anche frane e smottamenti.
Quando tornerà un po’ di sole?:
Probabilmente nella seconda parte della prossima settimana. La depressione franco-iberica dovrebbe attenuarsi, modificando l’asse di saccatura. Una parte sembra destinata all’Europa centrale, liberando un po’ di spazio alla temporanea risalita di un promontorio anticiclonico dal nord Africa.
Stabilità duratura?
Sembrerebbe di no. Ulteriori impulsi atlantici potrebbero rinvigorire la vecchia depressione, innescando nuove strutture cicloniche sull’Europa occidentale. Configurazione che non depone certo a favore della stabilità, tutt’altro. Si potrebbero manifestare altre ondate di maltempo anche a cavallo tra fine maggio e inizio giugno.
Focus: evoluzione sino al 30 maggio 2013
Altre perturbazioni transiteranno al centro nord, provocando precipitazioni diffuse e localmente intense soprattutto nella giornata domenicale. Ad inizio settimana persisterà dell’instabilità soltanto al settentrione, mentre altrove ci aspettiamo un generale miglioramento. Miglioramento che in seguito potrebbe estendersi verso nord, avvalendosi tra l’altro del supporto caldo-umido in risalita dal nord Africa.
Ma come detto si tratterebbe di una tregua poco convincente, destinata ad interrompersi nell’ultima settimana di maggio quando tornerà in auge un vigoroso regime instabile atlantico.
Evoluzione sino al 04 giugno 2013
Le ripercussioni potrebbero protrarsi sino ai primi di giugno e il battesimo dell’estate – che meteorologicamente parlando comincerà il 1 giugno – avverrà all’insegna degli acquazzoni e dei temporali.
In conclusione.
Ci piacerebbe darvi qualche bella notizia, ma purtroppo le proiezioni modellistiche ce lo impediscono. La bella stagione incombe, è vero, ma di bello per ora c’è poco o nulla.