Sole, caldo, mare o montagna. Che si scelga di trascorrere il weekend in spiaggia o in mezzo ai boschi, non avrà importanza: il meteo sarà splendido. Rischiamo di ripeterci alla nausea, ma non possiamo nasconderci dietro a un dito e far finta che l’Anticiclone non ci sia. Tanto più se consideriamo che s’è chiuso il Settembre più caldo degli ultimi 150 anni! E’ da giorni che attendevamo conferme, ma bastava osservare le temperature registrate giornalmente per rendersi conto della possente anomalia termica che attanagliava l’intero Paese.
Le cose dovrebbe aggravarsi ulteriormente nelle prossime 48 ore. Le temperature paiono destinate a salire di un altro paio di gradi, il ché vuol dire che le massime potrebbero addirittura superare i 30 gradi! Stiamo parlando di valori che si registrano ad Agosto, oppure a Giugno e Luglio. Ma siamo a Settembre, anzi no, siamo a Ottobre. In passato è successo che arrivassero ondate di caldo tardive, ma duravano qualche giorno e si ritiravano.* Ora invece siamo dinanzi a 30 giorni quasi interamente dominati dall’Alta Pressione,* salvo qualche breve intermezzo rinfrescante.
Se v’è capitato di leggere i precedenti articoli, saprete che il bel tempo è favorito da un’ampia zona di Alta Pressione che ha i suoi massimi sui Paesi dell’Europa centro occidentale. La parte meno vigorosa è quella che coinvolge le nostre regioni di Levante, ove riescono a inserirsi piccole iniezioni d’aria fresca. Spifferi che potrebbero registrare un rinvigorimento a metà settimana, quando i brevi temporali pomeridiani potrebbero coinvolgere non soltanto Sicilia e Calabria, ma anche l’interno della Sardegna e i rilievi appenninici lucani, campani e pugliesi.
Prima di mercoledì, invece, il sereno abbraccerà l’intera Penisola. Calabria e Sicilia, lo si è detto, saranno le sole due regioni che potrebbero subire qualche piccolo disturbo nuvoloso nelle ore più calde. Nubi torreggianti in sviluppo sui rilievi ma che difficilmente daranno luogo a precipitazioni significative. Forse potrà esserci qualche piovasco, al massimo dei brevi acquazzoni. Nulla più. Idem sulle Alpi.
Per un cambio circolatorio più consistente dovremo attendere il prossimo weekend. E’ assolutamente d’obbligo utilizzare il condizionale, perché la situazione non è ancora ben definita. La cosa certa è che si risveglierà il Vortice Polare e con lui l’Artico. Masse d’aria fredda, mosse da una struttura di Bassa Pressione, potrebbero cominciare a muoversi verso sud indebolendo la parte più vigorosa dell’Alta Pressione.
Alta Pressione che si vedrebbe costretta ad arretrare, portandosi sulla Penisola Iberica. C’è da capire se l’assalto riuscirà a raggiungere il Mediterraneo, e quindi l’Italia, o se sarà dirottato più ad est da una tenace resistenza altopressoria. Noi, data la discordanza modellistica, propendiamo per una soluzione intermedia. Ovvero per una rinfrescata grazie ai venti da nord, che andrebbero a riaccendere l’instabilità diurna. Poi, una volta aperto un varco, si procederebbe in direzione di un più corposo cambiamento con l’avvento di sistemi ciclonici ben organizzati.
Lo abbiam detto ieri e i giorni scorsi, c’è il rischio che si passi dal caldo estivo ai primi freddi invernali. Se dovesse essere l’Artico a prevalere, come sembra, il calo termico sarebbe notevole, repentino, fin troppo brusco. Ma staremo a vedere, per ora c’è da affrontare un cammino anticiclonico che non sembra avere la minima intenzione di cedere davanti a niente.