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Primi disturbi temporaleschi sulle Alpi, ma resiste l’Alta Pressione

di Mauro Meloni
11 Lug 2008 - 19:40
in Senza categoria
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L'immagine testimonia come la perturbazione atlantica avanzi minacciosa sull'Europa Occidentale. Essa sarà responsabile di una rottura dell'estate fra Domenica e l'inizio settimana su parte delle regioni italiane, ma per il momento si limita a sospingere correnti pre-frontali instabili da sud-ovest sull'Arco Alpino, con moderata genesi temporalesca anche sui nostri versanti. Copyright 2008 Eumetsat.
L’assalto della perturbazione atlantica verso l’Europa Occidentale procede in grande stile. Attualmente la vigorosa linea frontale ha già invaso molte aree continentali centro-occidentali, trovandosi disposta dal Baltico fino alla parte settentrionale della Penisola Iberica.

Il transito perturbato è collegato alla lenta evoluzione verso est di una saccatura di matrice nord-atlantica, centrata sul Mare del Nord, ove è collocato il minimo principale al suolo d’appena 995 hPa. La saccatura sta cercando di piegare le resistenze anticicloniche presenti più ad est, rafforzando però al tempo stesso il supporto sub-tropicale in ambito mediterraneo.

Le correnti più calde mediterranee riescono a scavalcare l’Arco Alpino e gettarsi sull’Europa Centrale, ove tuttavia contrastano vivacemente con l’aria molto più fredda ed instabile a tutte le quote poco più ad ovest, la quale ha già invaso con decisione buona parte della Francia e Paesi Bassi, annessa al lento incedere del fronte freddo.

La parte più avanzata della perturbazione non è così distante dai confini nord-occidentali della barriera alpina; le correnti di richiamo da sud-ovest stanno pertanto già favorendo, come previsto, la genesi di nuclei d’instabilità, principalmente su Alto Piemonte e Zona Laghi.

In queste ore pomeridiane l’instabilità si sta propagando anche alle restanti zone dell’Alta Lombardia, al Trentino Alto Adige ed alle Alpi Carniche, con temporali a carattere locale. Se si esclude questa cumulogenesi sulle zone alpine, dominano i cieli sereni sulle restanti zone dell’Italia, anche se non mancano passaggi nuvolosi di scarso significato, legati ad un’area di debole instabilità presente sul Mar Ionio.

Un piccolo temporale si è formato nel primissimo pomeriggio sul Salento, per poi attenuarsi in mare aperto. Banchi di nubi alte stratiformi innocue interessano in particolare la Sicilia, con passaggi nuvolosi disorganizzati anche su alcune aree centro-meridionali peninsulari, segno di un campo barico che già mostra le prime infiltrazioni d’aria leggermente instabile.

Il caldo continua a privilegiare le aree interne del Centro-Sud, con picchi di 33-35 gradi. Sui Canali delle due Isole Maggiori è già in atto il richiamo caldo sciroccale nei bassi strati, che nella giornata di domani tenderà ad estendersi sui bacini tirrenici, favorendo l’ulteriore risalita termica.

La fase calda pre-frontale raggiungerà la massima espansione nella giornata di domenica al Sud, nel momento in cui la saccatura atlantica, nella sua ulteriore traslazione verso l’Europa Centrale, tenderà a coinvolgere in maniera più incisiva il Nord Italia con fenomeni localmente violenti che potranno raggiungere, in parte, i settori centrali della Penisola.

Quest’evoluzione tenderà a scacciare verso est l’Anticiclone sub-tropicale dai nostri mari, con l’ingresso di correnti più fresche nord-occidentali. Una temporanea rimonta anticiclonica oceanica potrebbe isolare in cut-off la saccatura, ad inizio settimana, sulle regioni settentrionali italiane.

Il cut-off d’origine nord-atlantica faticherebbe a trovare sbocco, almeno inizialmente, verso est, a causa del muro anticiclonico sub-tropicale proteso con decisione sull’Europa Orientale. In tal modo, le masse d’aria più temperate atlantiche troveranno una certa difficoltà a spingersi con decisione fin su tutto il Meridione, a causa della resistenza di una componente calda sud-occidentale di matrice nord-africana.

In conclusione, il break estivo d’inizio settimana sembra soprattutto concentrarsi sul Centro-Nord e la Sardegna, ove le temperature tenderanno a scendere finalmente al di sotto della media, dopo quasi un mese. Sulle restanti regioni dell’estremo Sud continuerà a fare caldo, ma con valori prossimi alla media del periodo.

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