In attesa dei primi caldi di stagione, che potrebbero irrompere prepotentemente sulla scena nella seconda metà di settimana, continua il via vai di perturbazione. Una ci ha mestamente abbandonato, dirigendosi sull’Egeo e richiamando a sé correnti piuttosto tese settentrionali. I venti continuano a spirare da nord all’estremo sud, tuttavia la nuvolosità è in fase di dissoluzione e nel corso della giornata prevediamo un nuovo cambio circolatorio.
La situazione sta mutando al nordovest, dove è giunta della nuvolosità compatta e minacciosa. Attualmente stanno cadendo le prime piogge sul Piemonte e in Liguria, mentre nelle Alpi occidentali sono in atto deboli nevicate attorno agli 800/1000 metri. Non sono quote propriamente primaverili, è giusto rimarcarlo, ma considerando che le temperature stentano a riportarsi sulle medie stagionali, non c’è di che stupirsi.
Il tempo peggiorerà ulteriormente nelle prossime ore, quando cioè giungerà la parte più attiva della perturbazione e le precipitazioni si estenderanno facilmente verso est. Dal pomeriggio ci aspettiamo condizioni di maltempo diffuse e persistenti, con piogge anche a carattere di rovescio e copiose nevicate sulla cerchia alpina. In genere nevicherà attorno ai 1000 metri, tuttavia non escludiamo occasionali sconfinamenti a quote inferiori. Specie lungo il confine e durante le ore serali.
Qualche pioggia sarà in grado di propagarsi verso la Toscana, l’Umbria e il Lazio. Non sono da escludere delle spruzzate di neve anche sui rilievi appenninici, in questo caso oltre i 1200/1400 metri. Segnaliamo, infine, la possibilità di pioviggini sul settore ovest della Sardegna. Più a sud, invece, se escludiamo locali annuvolamenti sulle tirreniche, le condizioni del tempo saranno decisamente migliori.
I venti si disporranno nuovamente dai quadranti occidentali, con rinforzi nei mari di ponente. Le temperature non dovrebbero registrare sostanziali cambiamenti, salvo degli aumento sul versante adriatico e lungo i litorali ionici.