I modelli cosiddetti stagionali, quelli capaci di fornirci spunti più o meno interessanti sui trend meteo climatici di un trimestre, stanno già abbozzando “tetri” scenari primaverili.
E’ vero, in questo caso stiamo parlando del modello stagionale americano (elaborato dal NOAA) CFSv2 ma possiamo assicurarvi che abbiamo dato un’occhiata al corrispettivo europeo e non è che ci si allontani più di tanto. Sapete cosa ci preoccupa? Che quando proiezioni a così lungo raggio si allineano – era successo, ad esempio, anche per l’Inverno – le probabilità che il trend indicato possa realizzarsi salgono esponenzialmente.
Un trend che recita così: caldo e poche piogge. O se preferite, visto che a molti il termine “caldo” non piace perché ritenuto inappropriato al di fuori del contesto estivo, estremamente mite e secca.
Partiamo dalla mappa della anomalie termiche trimestrali (marzo-aprile-maggio). E’ una mappa che non ha la pretesa di avere una risoluzione puntuale, ma ci dà un’idea di cosa potrebbe succedere. Notate qualcosa di nuovo? Sicuramente no, la colorazione è sempre quella, tonalità più tonalità meno. Ovviamente è una colorazione che lascia poco spazio all’immaginazione: temperature ben oltre la media climatica di riferimento (che nel qual caso prende in considerazione il periodo 1982-2010).
E’ una mappa impressionante, perché mette anomalie pesanti e persistenti un tutta Europa, addirittura più cattive sul nordest che a latitudini inferiori. Se così fosse dovremmo iniziare a preoccuparci realmente, perché ormai trovare mappe che rappresentino trend stagionali opposto è impossibile.
Passiamo alle precipitazioni. Anche qui, sempre in riferimento al trimestre marzo-aprile-maggio, le notizie sono pessime. Poca, pochissima pioggia. Meno della media pluviometrica trentennale. In realtà in alcune zone del Mediterraneo (Italia, non tutta, compresa) le precipitazioni non dovrebbero discostarsi dalla normalità. Soltanto nell’estremo nord dell’Europa potrebbe piovere più del solito. Che altro aggiungere? Caldo, anzi scusate, clima estremamente mite e secco.
Insomma, potrebbe essere una primavera sulla falsa riga dell’inverno che sta per concludersi. Se così fosse evidentemente risentirebbe, ancora, della forza esplosiva di un Vortice Polare che a quel punto potrebbe intrattenersi più del solito e che potrebbe avvalersi di alcuni indici teleconnettivi altamente penalizzanti.