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Primavera inoltrata, poi nuovo calo termico: ecco il lungo termine

di Ivan Gaddari
27 Feb 2006 - 13:58
in Senza categoria
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primavera inoltrata poi nuovo calo termico ecco il lungo termine 5403 1 1 - Primavera inoltrata, poi nuovo calo termico: ecco il lungo termine
L’evoluzione generale

Dopo la sortita dinamica di questi giorni, l’alta pressione delle Azzorre tornerà a disporsi lungo i paralleli oceanici, grazie anche al ricompattamento del Vortice Polare sull’Europa Settentrionale. E proprio tale azione pare favorire una possibile ondulazione delle correnti d’alta quota in Oceano Atlantico, tale da disporre una spinta dinamica dell’alta delle Azzorre con supporto subtropicale.

Spinta che, osservando da giorni le proiezioni dei vari modelli di previsione, pare destinata al Mediterraneo Centro occidentale, con bersaglio ancora da stabilire. Potrebbe difatti trattarsi della Penisola Iberica, con minori risvolti sul nostro Paese, o proprio dell’Italia, con primo vero assaggio tardo primaverile.

Il tempo previsto in Europa e sull’Italia

Nel periodo di previsione compreso tra l’8 ed il 10 del mese prossimo, a conclusione della fase fredda ed instabile di questi giorni, potremmo assistere ad un generale miglioramento delle condizioni meteorologiche ad opera dell’alta pressione delle Azzorre in espansione verso il Mediterraneo.

Una fase che potrebbe riservare un deciso incremento termico, sia per la maggiore insolazione, sia per la probabile componente subtropicale che andrebbe ad accompagnare in quota l’anticiclone oceanico. Chiaro quindi che, trovando conferma tali ipotesi, si andrebbe incontro al primo vero assaggio primaverile della stagione.

Tuttavia sappiamo che la primavera rappresenta una stagione di transizione, segnata dall’estrema dinamicità atmosferica. Un assunto suffragato dalle proiezioni che conducono al periodo di previsione compreso tra il 12 ed il 15 del mese venturo, quando una nuova ondulazione delle correnti d’alta quota potrebbe cambiare nuovamente le carte in tavola.

È possibile infatti che, a seguito della fase stabile sopra citata, vada rafforzandosi in pieno Oceano un’ampia attività depressionaria tale da smantellare facilmente da Ovest il muro stabilizzante presente alle longitudini mediterranee. Ecco allora che, come detto ieri, non è da escludere un nuovo peggioramento pilotato da prevalenti correnti settentrionali.

Peggioramento che andrebbe ad interessare prima gli stati dell’Europa occidentale, per gettarsi successivamente sul bacino del Mediterraneo apportando un deciso calo termico, più sensibile al Centro Nord, così come una destabilizzazione atmosferica capace di acuire i contrasti tra aria fredda in arrivo e mare in via di progressivo riscaldamento.

Il tutto si tradurrebbe in fenomeni, anche intensi, di carattere temporalesco, con annessi rovesci e possibili nuove nevicate, marzoline, in montagna. Anche a quote non eccessivamente elevate.

In conclusione

Una visione da confermare, che trova riscontro in più d’una proiezione matematica di previsione. Riteniamo pertanto piuttosto probabile il manifestarsi di uno schema generale, barico, che rispecchi grosso modo quanto finora descritto. È chiaro poi che le aree, siano esse italiane od europee, che risentiranno maggiormente di tale disegno, andranno definite con maggiore precisione strada facendo.

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