Una lunga primavera troppo piatta e poco dinamica, con forte penuria di precipitazioni: il caldo era giunto davvero troppo presto, raggiungendo picchi eclatanti da record nel mese di aprile. Era lecito potersi attendere prima o poi un periodo di fenomeni temporaleschi corposi per il caldo anticipato: si presumeva potesse essere maggio il mese giusto per assistere ad una fase meteo molto più frizzante che potesse compensare le anomalie, ma invece il maltempo e l’instabilità stanno completamente rovinando questa prima parte di giugno.
Data l’energia in gioco, con maggiore disponibilità di radiazione solare, i contrasti stanno fomentando fenomeni molto intensi. Tutto era scaturito dalla discesa di un nucleo freddo sul Mediterraneo Occidentale, che aveva portato maltempo più accentuato sul Nord-Ovest: piogge notevolmente abbondanti e persino nevicate in montagna, estremamente utili per risolvere la penuria di piogge molto grave su queste zone.
La situazione meteo si è ulteriormente aggravata, a partire proprio dalla giornata di domenica, per via del fatto che il nocciolo instabile sul Mediterraneo Occidentale è stato agganciato da un’ampia conca depressionaria che abbraccia l’intera parte occidentale dell’Europa. Ad est risale l’anticiclone e l’aria più calda, con l’Italia esattamente nel mezzo ed il Centro-Nord del nostro Paese sotto il tiro degli impulsi instabili convogliati dalla circolazione di correnti sud/occidentali.
Un vero e proprio bollettino di guerra è stato il maltempo della giornata di domenica, con disagi ed allagamenti in varie località del Centro-Nord: dopo il nubifragio che aveva colpito Bologna con oltre 100 mm, tra la pianura emiliana e l’Oltrepò Pavese le precipitazioni hanno colpito duramente nel corso di domenica. Purtroppo c’è scappata anche una vittima a Santa Maria della Versa, sul pavese: un’anziana è stata travolta nel proprio seminterrato dalla acque dell’esondazione del torrente Versiggia.
La burrascosa fase di maltempo ha visto sfogarsi molti temporali forti, seppure concentrati in zone ristrette: innumerevoli i danni da grandine ai frutteti e alle coltivazioni agricole. La situazione della giornata festiva non è stata così tranquilla nemmeno sui litorali, specie fra le zone liguri, dell’Alto Tirreno e dell’Alto Adriatico: colpi di vento ed intense mareggiate hanno distrutto diversi stabilimenti balneari, anche se il maltempo aveva comunque scoraggiato i bagnanti a recarsi al mare.
Questo scenario così instabile non sembra destinato a guarire facilmente: anche la nuova settimana, appena iniziata, non promette nulla di buono. I prossimi giorni si annunciano perturbati e a rischio di nuovi nubifragi: solo le regioni del Sud potranno godere di condizioni meteo migliori e più consone a quest’avvio d’estate così fortemente traballante.